Lettere con escrementi spedite ai sindaci che hanno accolto profughi

Lettere con escrementi spedite ai sindaci che hanno accolto profughi
UDINE - Ormai è diventato il segreto di pulcinella: tutti lo sanno ma nessuno vuole parlarne; qualcuno sghignazza, altri sono indignati e offesi. Ma cosa è successo?...

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UDINE - Ormai è diventato il segreto di pulcinella: tutti lo sanno ma nessuno vuole parlarne; qualcuno sghignazza, altri sono indignati e offesi. Ma cosa è successo? Diversi sindaci e amministratori comunali, tra cui assessori e consiglieri municipali, stanno ricevendo da giugno a queste parte delle lettere che contengono escrementi. All'interno delle missive non ci sono solo deiezioni, che non è ben chiaro se siano di animali o umane, ma anche un biglietto con all'interno un testo che fornisce, brevemente, la spiegazione sul perché dello sgradevole e maleodorante invio: l'accoglienza dei profughi nel comune che governano, a vario titolo.


Non è il primo caso
Non è il primo caso, tra l’altro: alcuni sindaci e anche altri amministratori di Enti e Istituzioni che non sono Municipi, avevano ricevuto lo scorso anno lettere con escrementi, sempre con un chiaro riferimento al loro favorire, chi più, chi meno, l’accoglienza di profughi in provincia di Udine. Nella vicina provincia di Gorizia, invece, non s'è mai registrato un fenomeno di questo tipo, nonostante alcune cittadine accolgano un numero estremamente elevato di richiedenti asilo.

L'onorificenza di cavalierato al merito della Repubblica Italiana
Sui nomi dei destinatari delle puzzolenti missive bocche cucite: c'è chi nega, chi ha denunciato ufficialmente il fatto, e poi c'è chi se ne frega e la lettera l'ha buttata via, nel cestino dell'umido. Da giugno a oggi sarebbero una decina le persone che le hanno ricevute. Tra loro anche alcuni sindaci che hanno ricevuto, a inizio estate, l'onorificenza di cavalierato al merito della Repubblica Italiana da parte del prefetto, per essersi adoperati per promuovere iniziative mirate all’accoglienza diffusa dei migranti sul territorio provinciale di Udine, con l’obiettivo di evitare le grandi concentrazioni di profughi.


Il riconoscimento era stato consegnato perché questi amministratori comunali, di paesi piccoli e grandi, non hanno mai ostacolato l’arrivo nei propri comuni dei migranti perché si sono spesi per l’accoglienza, si sono dati da fare attivamente e hanno dimostrato la propria solidarietà. Il cavalierato è stato consegnato a una ventina di sindaci della provincia di Udine.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino