Lessinia, in marcia per protestare contro il taglio del Parco regionale

Lessinia, in marcia per protestare contro il taglio del Parco regionale
 A migliaia in marcia sulla neve contro il taglio del Parco regionale della Lessinia: stando alle stime degli organizzatori, almeno seimila i partecipanti. Più un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 A migliaia in marcia sulla neve contro il taglio del Parco regionale della Lessinia: stando alle stime degli organizzatori, almeno seimila i partecipanti. Più un convitato di pietra, il governatore Luca Zaia, non meno arrabbiato di loro con i promotori della contestata proposta, pur trattandosi dei leghisti Alessandro Montagnoli ed Enrico Corsi e del cimbro Stefano Valdegamberi, cioè di uomini della sua maggioranza. Secondo i beninformati di Palazzo, proprio grazie all'intervento del presidente della Regione, ora la strada del progetto di legge sarebbe più irta delle salite affrontate ieri dai manifestanti.


NESSUNA CONCERTAZIONE
A scatenare l'ira di Zaia sarebbe stato il fatto che il testo, di iniziativa dei tre consiglieri, non sarebbe stato concertato con i capigruppo del centrodestra né tanto meno con la Giunta. Al punto che lo stesso governatore ne avrebbe scoperto l'esistenza solo dopo le polemiche scatenate dall'opposizione e dalle associazioni. Proprio lui, destinatario degli appelli ambientalisti, sui social è stato però ritratto (con tanto di vignetta) come il tagliaparchi che ha deciso la riduzione di 1.794 dei 10.201 ettari della riserva naturale, ritenuta in zona Balbi «una porcheria». Di qui la sua irritazione, culminata nella richiesta allo zaiano Francesco Calzavara, presidente della commissione Territorio, di cercare una soluzione al pasticcio, poi trovata nella formale richiesta alla Comunità del Parco di esprimere il suo parere. In questo modo l'approvazione già avvenuta, in attesa del vaglio di Bilancio, è stata di fatto azzerata.

ARGOMENTO SCOMPARSO

Oltretutto l'argomento non compare nemmeno all'ordine del giorno della seduta di giovedì prossimo. «Credo che Zaia sarà costretto a bloccare Montagnoli e gli altri», dice Andrea Zanoni (Pd), presente alla manifestazione insieme ai colleghi Orietta Salemi, Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon e al capogruppo Stefano Fracasso, soddisfatto delle presenze: «Tanta gente che vuol bene al parco, alla Lessinia, a chi ci abita e ci vive». Pure il deputato dem Diego Zardini guarda al governatore: «Ora Zaia fermi lo scempio e rilanci con risorse adeguate le attività sostenibili». Concorda Manuel Brusco (M5s): «Ci rivolgiamo direttamente al governatore: il parco della Lessinia è bene collettivo». Valdegamberi parla di «linciaggio di massa contro la riserva indiana dei pochi montanari sopravvissuti», ma forse dovrà spiegare a Zaia se accusa anche lui di «arroganza sociale del peggiore ambientalismo da salotto»... (a.pe.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino