Il pranzo di Natale sempre all'hotel Posta: «Aveva gusti semplici e ringraziava sempre in dialetto»

Hotel Posta, dove Del Vecchio trascorreva tutti i pranzi di Natale
AGORDO - Pranzo di Natale, appuntamento a Caprile. A parte gli ultimi anni, non c'è stato festeggiamento del 25 dicembre che non si sia celebrato all'hotel Posta....

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AGORDO - Pranzo di Natale, appuntamento a Caprile. A parte gli ultimi anni, non c'è stato festeggiamento del 25 dicembre che non si sia celebrato all'hotel Posta. Per la famiglia Del Vecchio era una tradizione irrinunciabile. «Del resto Leonardo è sempre stato un grande amico di mio papà Floriano - ricorda il figlio Sergio Pra - e qui da noi si sentiva un po' come a casa sua. Dava sempre grandi soddisfazioni ai cuochi e ai camerieri e ogni volta, puntuale, in dialetto diceva Grazie, grazie, qua se màgna sempre bén. E poi ringraziava tutti per l'ospitalità.


LA STANZA RISERVATA
Il ristorante il Il postin del Posta, infatti, ha accolto in più e più occasioni i Del Vecchio ma anche lo staff di Luxottica. Per loro c'era una stanza riservata. «Tra le feste più importanti - spiega Pra - c'è stata di sicuro quella in onore dei cinquant'anni di Luxottica del vicepresidente e braccio destro Luigi Francavilla. Quanti ricordi sono usciti in quel frangente. Momenti di nostalgia e commozione che hanno svelato l'uomo Del Vecchio fino in fondo: tornando indietro negli anni con il pensiero, assieme ai suoi collaboratori più stretti, l'ho visto piangere». Non solo un ottimo imprenditore, quindi, ma anche una persona in carne, ossa e sentimenti.


GNOCCHI ALLA SOREGHINA
«Aveva un modo di fare sempre affabile - dice - per il quale era impossibile non apprezzarlo e stimarlo. Al nostro personale, ad esempio, non mancava mai di fare gli apprezzamenti per la qualità del cibo e del servizio. Il suo piatto preferito erano gli gnocchi alla soreghina, una sorta di raviolone fatto con l'impasto di patate tipico degli gnocchi e ripieno di carne e formaggio. Ma devo dire che Leonardo mangiava sempre quello che proponeva il menu, non era assolutamente difficile nei gusti. E non era un mangione, al contrario era morigerato e si accontentava di poco». A dimostrazione del fatto che Del Vecchio, come sottolineano i suoi collaboratori, nel lavoro come nella vita privata perseguiva l'essenzialità. «L'ultima volta che l'ho incontrato - sottolinea Pra - è stato lo scorso luglio. Era con il suo staff e sono venuti nell'altro nostro albergo, lo Sport Hotel Europa di Alleghe: come spesso accadeva, con il solito affetto ha ricordato mio papà».


L'IMPEGNO SOCIALE
Con Floriano Pra presidente della Comunità montana Agordina, negli anni 80, Del Vecchio era assessore alla sanità. Entrambi democristiani, avevano una sintonia condivisa nei confronti del bene pubblico. Ma il patron della Luxottica è stato anche presidente dell'Agordina calcio. C'è ancora chi se lo ricorda passare dagli spalti alla sistemazione del campo, con badile e carriola, come nulla fosse. «Leonardo - sottolinea Pra - ha dimostrato un amore per l'Agordino e la sua comunità fin dal suo arrivo. Prestandosi anche, in questo caso, al ruolo politico-amministrativo. Se è stato un immenso imprenditore, è stato anche un uomo altrettanto generoso. Che ha ricevuto ma che ha anche dato tanto».


FATTI E POCHE PAROLE


E i pacchetti welfare assegnati ai dipendenti ne sono la prova provata. «Era una persona di poche parole - spiega Pra - ma sempre calibrate e che sapevano andare dritte al centro. Sapeva gratificare e ringraziare chi cercava di dare il meglio: una caratteristica non da poco. A me personalmente ad esempio, dopo la scomparsa dei miei genitori suoi amici, dava sempre una pacca sulla spalla simbolica per farmi capire che apprezzava quanto stavo facendo e che mi era vicino». Anche per questo una foto di Del Vecchio campeggia all'interno dell'hotel: è stata scattata a Venezia nel 1995, a Ca' Foscari, in occasione della consegna della laurea honoris causa in economia aziendale. Con lui, oltre all'allora sindaco Massimo Cacciari e all'imprenditore Luciano Benetton, c'erano gli amici Luigi Francavilla e, appunto, Floriano Pra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino