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LENDINARA - Ore di attesa in coda e in piedi al caldo fuori dal Punto Sanità per esprimere il cambio del medico di base, attese talvolta inutili perché le scelte per delega non vengono accettate. Sono le condizioni che oltre un migliaio di assistiti di Fratta, Villanova del Ghebbo ma anche della frazione lendinarese di Valdentro devono affrontare per poter indicare il loro nuovo medico di medicina generale dato che il loro, il dottor Fabrizio Sgarbi, dal primo luglio sarà in pensione. A segnalare il caso è A.C., giovane donna residente a Fratta, che per poter indicare il suo nuovo medico ha dovuto passare in coda buona parte della giornata insieme a tanti altri.
MEDICO IN PENSIONE
Nella lettera arrivata agli assistiti del dottor Sgarbi solo pochi giorni fa, l’Ulss 5 invita a scegliere il nuovo medico recandosi dal 16 giugno allo sportello amministrativo del Punto Sanità di Lendinara negli orari indicati precisando che non saranno accettati moduli inviati via email. Il risultato è un grande caos e tanti disagi.
CODE E DISAGI
Tutto questo in giorni in cui temperature e afa mettono a dura prova chiunque, sia gli anziani che i molti accompagnatori in attesa sotto il sole in auto o fuori. Al culmine dell’esasperazione, qualcuno ha chiesto al personale se fosse possibile effettuare il cambio raggiungendo altri sportelli come quelli di Badia Polesine o Rovigo, ma senza certezze in merito. «Alcuni hanno rinunciato e dovranno ripassare, ma la situazione era così venerdì scorso e c’è da pensare che lo sarà nei giorni a venire». Centinaia di assistiti dovranno passare dal Punto Sanità per indicare il nome scelto tra la dottoressa che prenderà il posto di Sgarbi e l’altra professionista già operativa a Fratta. «Si parla tanto di digitalizzazione e poi ci troviamo in queste condizioni. Perché non è consentito effettuare il cambio per telefono, come in passato, oppure via mail? Basterebbe anche accedere allo sportello previo appuntamento telefonico». Non bastasse, c’è anche chi ha fatto quasi tre ore di coda riuscendo a esprimere la scelta solo per sé e non per i familiari nonostante avesse la delega con fotocopia di documento d’identità e tessera sanitaria di ogni delegante, come chiaramente indicato nella lettera dell’Ulss 5. «Il personale esige anche i documenti originali dei familiari deleganti». Così c’è chi dopo un’attesa esasperante è stato invitato a ripassare (e dunque a rimettersi in coda) per fare la pratica per i propri cari, pur non assicurando agli interessati la piena funzionalità dei computer per l’orario di apertura pomeridiano di ieri, iniziato alle 14,30 con già una ventina di persone in attesa e un sole cocente.
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Il Gazzettino