Appalto per palazzo Boldrin a Lendinara. Un errore da 82mila euro

Appalto per palazzo Boldrin a Lendinara. Un errore da 82mila euro
LENDINARA Il Comune dovrà risarcire 82mila euro a una ditta che non ebbe l'appalto per i lavori di restauro e ristrutturazione di palazzo Boldrin, in seguito a...

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LENDINARA
Il Comune dovrà risarcire 82mila euro a una ditta che non ebbe l'appalto per i lavori di restauro e ristrutturazione di palazzo Boldrin, in seguito a sentenze del Consiglio di Stato e del Tar del Veneto. La lunga vicenda, iniziata nel 2009 quando l'ente locale fece la gara d'appalto per dare nuova vita alla sede della Biblioteca comunale (ora Cittadella della Cultura), è approdata sui banchi del Consiglio comunale che ha dovuto riconoscere il debito fuori bilancio per risarcire la Campanelli Costruzioni Spa. L'impresa aveva impugnato l'aggiudicazione definitiva dei lavori all'Associazione temporanea d'impresa aggiudicataria e nel 2012 ha ottenuto ragione dal Consiglio di Stato, che nella sentenza ha chiarito che l'Ati aggiudicataria avrebbe dovuto essere esclusa in quanto aveva presentato un'offerta composta da nove pagine in più rispetto a quanto previsto dal disciplinare. La Campanelli sa ha poi proceduto innanzi al Tar chiedendo un risarcimento di 224mila euro per danni, cifra che il giudice ha ridotto a 82.673 euro. La somma, ha spiegato in aula l'assessore al Bilancio Guglielmo Ferrarese, era già accantonata all'interno del fondo rischi per contenzioso (che ammonta a circa 130mila euro) e il Consiglio era tenuto a procedere per poter risarcire l'impresa con l'astensione del gruppo Alternativa civica.


COSTOSO ERRORE
Di fronte alla necessità di pagare è comunque emerso qualche distinguo sulla vicenda, in particolare da parte del consigliere di maggioranza Lorenzo Valentini (Fdi). «Aggiungendo i costi legali questo errore f ci è costato più di 100mila euro, sono soldi pubblici e non è neanche giusto che a pagare siano sempre i contribuenti. Nell'ambito dei lavori per la biblioteca inoltre mi risulta ci siano anche altre mancanze, c'era una fideiussione e non si sa che fine abbia fatto, di certo il Comune non l'ha incassata nonostante ci fossero campanelli d'allarme del fatto che l'azienda fosse lì per fallire. Avremmo potuto incassarla per fare l'opera pattuita, ovvero il tratto di pista ciclopedonale lungo la Sr 88 nel tratto tra l'Agip e il cimitero».

Viaro ha ricordato che i documenti saranno trasmessi alla Corte dei Conti come prevede la legge, e sottolineato che comunque si tratta sempre di questioni assai poco piacevoli che rischiano di coinvolgere anche persone in pensione da anni. Dello stesso tenore anche l'intervento di Alessandro Ferlin, alla guida del gruppo di minoranza Valori in Comune, che all'epoca era sindaco e portò avanti l'operazione per la sistemazione di palazzo Boldrin. «Certo, sono sempre soldi che spendiamo a fronte di un percorso fatto sicuramente in buona fede dai tecnici comunali e dalle varie amministrazioni che si sono succedute. Non resta che attendere l'esito della Corte dei Conti, è pur vero che nel pubblico spesso e volentieri paga la comunità».
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Il Gazzettino