Operaio filma studentessa in bagno e finisce in manette

Operaio filma studentessa in bagno e finisce in manette
LEGNARO - Arrestato un operaio trentenne, che poco prima aveva tentato di immortalare le parti intime di una ragazza in un bagno. Nei guai è finito venerdì...

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LEGNARO - Arrestato un operaio trentenne, che poco prima aveva tentato di immortalare le parti intime di una ragazza in un bagno. Nei guai è finito venerdì pomeriggio M.E. di 30 anni operaio residente a Limena. I carabinieri della stazione di Legnaro l'hanno arrestato con l'accusa di violenza privata. Il film della vicenda si è consumato all'interno dell'università Agripolis di Legnaro. Una studentessa milanese di 25 anni, domiciliata proprio a Legnaro per motivi di studio, si è recata ai servizi. Prima di entrare ha notato un uomo nelle vicinanze dei bagni che non aveva mai visto prima. Non ha dato troppo peso a quella persona e si è chiusa dentro. Ad un tratto ha visto da sotto la porta spuntare un telefonino cellulare in modalità video e una mano che lo indirizzava proprio verso di lei. Ha  subito collegato quel fermo immagine a quel losco individuo che poco prima aveva incrociato. Si è ricomposta e ha aperto la porta in fretta e furia. Cosa stai facendo - ha urlato allo sconosciuto - adesso chiamo il 112. Poi gli ha strappato il cellulare di mano e ha atteso l'arrivo dei carabinieri. In pochi minuti all'Agripolis sono arrivati i militari dell'Arma del maresciallo Marialdo Rossin. La vittima ha raccontato quello che poco prima aveva suo malgrado subito.

VIOLENZA PRIVATAIl sospettato è stato accompagnato in caserma e il suo smartphone è stato sequestrato. Dell'indagine lampo è stato messo al corrente il pubblico ministero Sergio Dini. Il trentenne operaio di Limena, fino all'altra sera sconosciuto alle forze dell'ordine, è stato arrestato con l'accusa di violenza privata. Dopo aver trascorso la nottata in cella di sicurezza, ieri mattina è stato processato per direttissima. Il giudice ha convalidato l'arresto con immediata scarcerazione. L'indagato è stato aggravato dalla misura restrittiva dell'obbligo di dimora a Limena. Con lo smartphone sequestrato ora gli investigatori dell'Arma della Compagnia di Piove di Sacco del capitano Enrico Zampolli dovranno capire se quanto è accaduto nei bagni dell'università Agripolis di Legnaro, sia un episodio isolato, oppure nel recente passato M.E. si sia macchiato di situazioni analoghe. La vittima venticinquenne milanese, dopo il comprensibile spavento, ha ringraziato l'Arma per il tempestivo intervento e il felice esito delle indagini. Messo di fronte alle proprie responsabilità M.E. non ha invece dato spiegazioni esaustive su quello sconsiderato gesto. Non ha neppure spiegato perché da Limena sia arrivato proprio ai bagni dell'Agripolis.
Cesare Arcolini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino