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PORDENONE - Un caso di legionella preoccupa il Cro di Aviano, la struttura leader in regione nella lotta ai tumori. E dopo gli episodi di luglio e agosto, che avevano interessato il Comune di Aviano ma non il centro oncologico, il batterio ha colpito proprio all’interno della struttura ospedaliera. A presentare i segni dell’infezione, infatti, è stata alcuni giorni fa una dottoressa che lavora nel reparto di Terapia intensiva del Cro. È stata ricoverata in un ospedale fuori dal Friuli Venezia Giulia e manifestava i sintomi classici di una polmonite da legionella, riscontro poi confermato dalle analisi. A quel punto al Cro sono iniziate delle analisi serrate per mettere in piena sicurezza la struttura.
I CONTROLLI
Gli esperti del Cro hanno fatto analizzare l’acqua che sgorga dai lavandini, e in un caso (limitato ai servizi di un locale vicino alla Terapia intensiva, sono emerse tracce di legionella. Qui però deve necessariamente inserirsi una precisazione, che definisce allo stesso tempo i contorni della vicenda. Il primo test, risultato positivo alla legionella ed effettuato all’interno del Cro, è stato effettuato tramite analisi rapida “Pcr”. Successivamente, come informano i vertici della struttura di Aviano, è stato eseguito un secondo esame, un’analisi in grado di determinare le cosiddette unità formanti colonia, cioè la quantità di batterio presente in un litro d’acqua. «E questa seconda analisi a campione - hanno spiegato dalla direzione sanitaria del Cro di Aviano - ha mostrato un valore al di sotto di cento, quindi inferiore alla soglia di allarme».
IL MONITORAGGIO
La direzione sanitaria, ma anche quella generale rappresentata da Francesca Tosolini, stanno costantemente monitorando le condizioni di salute dei pazienti e di altri dipendenti della struttura. «E nessuno, al momento, presenta qualche sintomo correlato alla legionella».
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Il Gazzettino