PORDENONE - Un caso di legionella in città, e in un palazzo del centro scatta l’ordinanza urgente di sanificazione dell’impianto idrico-sanitario. Il...
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COSA FARE
Di qui la prima delle precauzioni indicate dal medico, quella cioè di fare prevenzione attraverso una corretta manutenzione di tutti gli impianti, con la pulizia e la sostituzione dei filtri che trattengono le particelle. Agli interventi dei privati sugli impianti si affiancano i controlli degli enti preposti sul sistema idrico pubblico, e i conseguenti interventi in caso di necessità: in particolare, uno dei metodi più efficaci per depurare l’acqua è quello della clorazione, ossia la disinfezione attraverso l’immissione di cloro in quantità adeguate; in alternativa, si interviene portando l’acqua a temperature che rendano meno agevole la proliferazione del batterio. Ancora per quanto riguarda le precauzioni adottabili da parte degli utenti ultimi delle condotte idriche, Crapis raccomanda di non lasciare a lungo inutilizzati i rubinetti e, in quel caso, di far scorrere l’acqua per qualche minuto prima di impiegarla, soprattutto nel caso delle docce, che sono una fonte di possibile inalazione di particelle: «È una precauzione - spiega - che viene adottata anche nelle strutture pubbliche come gli ospedali». Interventi specifici, poi, scattano di fronte ai casi di contagio come quello avvenuto in questi giorni: «L’ospedale - spiega ancora Crapis - segnala i casi di positività al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria, che effettua poi una serie di accertamenti. In particolare, si tratta di verificare dove la persona contagiata ha trascorso i 15 giorni precedenti, che rappresentano il periodo di incubazione. Non è raro, infatti, soprattutto in questo periodo, che il contagio possa avvenire in strutture alberghiere. A quel punto si effettuano le verifiche e gli eventuali interventi».
Lara Zani Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino