ADRIA - Un caso di legionella in casa di riposo. Un accertamento dell’Ulss 5 ha localizzato la presenza del batterio in un lavandino e in una doccia del Centro Servizi...
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Nelle prossime ore scatterà la bonifica e la sanificazione delle due aree con la sostituzione dei giunti, dei filtri dei rubinetti e della “cipolla” della doccia, oltre alla decalcificazione degli elementi meno usurati e alla completa disinfezione.
«Non c’è alcun allarme - ha spiegato la presidente del Csa Sandra Passadore -. La concentrazione sul lavandino è minima mentre nella doccia è stata trovata una concentrazione più alta. È già partito il protocollo previsto in casi simili. Escludo problemi di sorta per i nostri ospiti perché la contaminazione è molto circoscritta».
Difficile risalire alle cause della contaminazione.
«Premesso che tutta la nostra struttura è oltremodo datata - ha sottolineato Passadore -, le tubature sono vecchie. Proprio per questo abbiamo da tempo adottato un protocollo per evitare che si potessero verificare episodi di questo tipo. Per fare un esempio, oltre alla sanificazione degli impianti, prima di effettuare la doccia a un ospite l’acqua viene fatta scorrere nelle tubature per un determinato lasso di tempo. Non capisco però, stante l’adozione di questi accorgimenti, come ciò possa essere accaduto. Per chiarire la questione ho subito chiesto al direttore Mauro Badiale un rapporto dettagliato sull’accaduto, a tutela della salute degli utenti e dei lavoratori, sugli accorgimenti usati per evitare situazioni di questo tipo e sulle cause che potrebbero aver portato all’origine della legionella».
Il batterio è presente negli ambienti acquatici naturali dove raramente però riesce a raggiungere concentrazioni così elevate da costituire causa di contagio. Il problema subentra quando il microorganismo contamina i serbatoi artificiali, come piscine e tubature domestiche, ma anche nebulizzatori per aerosol, umidificatori, condizionatori, saune, impianti termali e innaffiatori per giardini. La legionellosi non si trasmette da persona a persona. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino