Venezia, cercasi personale negli hotel: «Alziamo le paghe nei giorni festivi per attirare i giovani, ci sono 10mila posti fissi»

Venezia, mancanza di personale negli hotel: «Alziamo le paghe nei giorni festivi, 10mila posti a tempo indeterminato»
VENEZIA - Il 2023 ha fatto sin qui registrare il record di presenze negli alberghi veneziani, con numeri di visitatori che in città hanno superato anche il periodo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Il 2023 ha fatto sin qui registrare il record di presenze negli alberghi veneziani, con numeri di visitatori che in città hanno superato anche il periodo pre-pandemia. Quello alberghiero si conferma dunque un settore produttivo in salute che tuttavia sembra non esercitare grande fascino tra i giovani lavoratori, nonostante l'offerta di contratti stabili con buone prospettive di crescita e mansioni da svolgere in ambienti considerati tra i più sicuri.


Anche le scuole professionali marcano il passo: dopo un periodo di rialzo delle iscrizioni oggi gli istituti Turistici e Alberghieri registrano un calo netto di nuovi studenti. Eppure, dai dati sull'occupazione emersi dall'analisi compiuta dall'osservatorio dell'Ava, Associazione Veneziana Albergatori, il comparto alberghiero si è dimostrato vitale e attrattivo per tutte le fasce d'età. Che succede dunque? Daniele Minotto, vicedirettore e responsabile "lavoro e formazione" dell'Ava, prova a dare una risposta a partire da alcune considerazioni sui dati messi in luce dall'osservatorio.

L'ANALISI

«Spesso si parla di turismo facendo riferimento alle attività stagionali e alle località di mare o montagna ma in realtà, nei principali attrattori, l'offerta di lavoro è full time e a tempo indeterminato - commenta - In Italia chi non conosce veramente il comparto tende a sminuire il lavoro nel turismo, considerandolo un settore produttivo di serie B. Una questione culturale: non a caso nel 93 gli italiani avevano abrogato il ministero del turismo con un referendum».


Le cause dell'allontanamento dei giovani dal mondo dell'accoglienza sarebbero legate dunque a ragioni che poco hanno a che fare con retribuzioni, orari e mansioni, ma piuttosto con un'immagine distorta di questa realtà professionale.

LA STRATEGIA

Un'immagine da ricostruire a partire dal mondo della scuola: «L'obiettivo è far arrivare ai giovani le corrette informazioni. Il lavoro nel turismo, e nello specifico nel comparto alberghiero, a Venezia offre delle solide garanzie spiega Minotto Due gli aspetti principali: i contratti e la sicurezza sul lavoro. Una prospettiva di 10mila posti a tempo indeterminato, solo nella città di Venezia. In un settore che è in vetta per la "sicurezza sul lavoro" e che offre prospettive di crescita senza rischio di delocalizzazione. L'Ava, impegnata con Federalberghi nel rinnovo del contratto azionale di lavoro, sta avanzando inoltre una proposta di adeguamento del compenso nei festivi, per superare anche l'ultimo scoglio e andare incontro alle esigenze dei lavoratori. Se il turismo "non è per giovani" è solo perché non lo sappiamo più raccontare ai ragazzi».


Quali soluzioni dunque? «Dobbiamo smettere di dire ai giovani che il turismo non è per loro. Un atteggiamento non solo autolesionistico ma anche poco oggettivo nell'analisi di un comparto che in realtà si è dimostrato il principale settore produttivo della regione Veneto, che registra una crescita continua, fortemente legata al territorio e senza rischio quindi di processi di delocalizzazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino