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TRIESTE - I Carabinieri, al fine di prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso e alla verifica della normativa sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, hanno intensificato i controlli presso gli esercizi di bar e ristorazione, aziende agricole e cantieri edili. I controlli, in particolare, hanno riguardato la verifica della regolare occupazione dei lavoratori e del rispetto del contratto di lavoro, con particolare riguardo al contrasto dei più gravi reati della tratta di persone e dello sfruttamento di eventuale manodopera clandestina. L’attività ispettiva è stata estesa anche alla verifica della regolarità sul territorio nazionale di cittadini stranieri e dello sfruttamento degli stessi lavoratori da parte dei datori di lavoro.
L’esito dei controlli, svolti nel comune di Trieste e in provincia hanno consentito di accertare presso un cantiere edile a Duino Aurisina l’impiego di due lavoratori “in nero” di cui uno percettore del reddito di cittadinanza, motivo per cui è stato informato l'Inps per la revoca del beneficio ed adottata la procedura di sospensione dell’attività imprenditoriale fino all’assunzione dei due lavoratori, contestando sanzioni complessive pari a 15mila euro.
In un' altra attività di commercio al dettaglio, il datore di lavoro aveva installato un sistema di videosorveglianza non autorizzato con il quale i lavoratori venivano controllati anche a distanza. Presso un’azienda agricola, infine, venivano identificati due lavoratori extracomunitari “in nero”, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale. Complessivamente sono state controllate 20 posizioni lavorative ed elevate sanzioni pari a 30mila euro.
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