L'edilizia non trova manodopera: «Troppi giovani rifiutano la fatica»

L'edilizia non trova manodopera «Troppi giovani rifiutano la fatica» (Foto di PIRO4D da Pixabay)
TREVISO - Il tema non è nuovo, ma diventa ancora più stridente di fronte a un mercato di lavoro in stallo causa Covid, assunzioni in crollo e disoccupazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO - Il tema non è nuovo, ma diventa ancora più stridente di fronte a un mercato di lavoro in stallo causa Covid, assunzioni in crollo e disoccupazione giovanile salita a oltre il 31% nell'ultimo anno. Anche nella pandemia ci sono settori che tirano e offrono impieghi, eppure faticano a trovare personale, soprattutto tra i giovani. È il caso dell'edilizia e delle costruzioni: sull'onda delle ristrutturazioni con il Superbonus 110%, molte piccole imprese della Marca stanno facendo il pieno di commesse e vorrebbero potenziare i loro organici. A rinnovare l'allarme è la Cna di Treviso, che ha raccolto le esperienze di alcuni suoi associati. Racconti diversi, ma con molti punti in comune: ragazzi a volte poco disposti a far fatica, ma portati dalle famiglie e dalla narrazione generale a considerare il lavoro manuale e le aziende artigiane di seconda categoria.


IL PUNTO
«Non si trovano giovani, in particolare italiani, che cercano lavoro presso il settore edile o manifatturiero. L'idea che mi sono fatta è che il nostro mestiere sia ritenuto poco dignitoso e troppo faticoso. Eppure dà soddisfazione, è redditizio, a fronte, com'è normale, di sacrificio». conferma Cristina Zanellato, co-titolare di C.E.M. Costruzioni Edili Montello, di Venegazzù. Altro caso quello citato da Cristian Bonetto, dell'omonima impresa edile di Montebbelluna: «Una ventina di giorni fa avevo assunto un giovane di 35 anni: ha lavorato da me un giorno e un'ora e poi si è licenziato perché il lavoro di cantiere era troppo faticoso. Adesso stiamo cercando altri muratori». Testimonianza simile per Francesco Pilotto, della Tecnoimpianti di S. Zenone: «Lavoro ce n'è, siamo strapieni e non riusciamo a starci dietro ma trovare personale è una fatica. Noi stiamo cercando due figure: un giovane e un manutentore idraulico». Luca Frare, alla guida della Idrotermica Frare di Fontanelle, dove dopo una ricerca di sei anni sono riusciti ad assumere un ventenne da una scuola di idraulica, nota: «Gli stipendi di chi lavora nel nostro settore sono buoni, ma all'inizio un neo assunto prende meno che in fabbrica. Quindi molti giovani sono tentati dalla fabbrica, non facendo una valutazione a lungo termine».


IL PROBLEMA


Il problema tocca anche altri ambiti della manifattura. Al Calzaturificio 4C di Montebelluna, come spiega Lewis Cavarzan, faticano a trovare soprattutto addetti alla premonta, il macchinario di precisione che monta la punta delle scarpe. «Serve valorizzare di più le scuole professionali che negli ultimi decenni sono state svilite e considerate di serie B - sintetizza Mattia Panazzolo, direttore della Cna trevigiana -. In Germania, primo paese manifatturiero d'Europa, le scuole professionali sono un'ottima, prestigiosa alternativa per chi non fa il liceo. E così deve tornare ad essere anche da noi per riallineare domanda e offerta di lavoro, non creare nei giovani false aspettative e illusioni, risparmiare loro la frustrazione della disoccupazione e di non potersi costruire un futuro».
M.Zan. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino