Crisi del mercato, a rischio quaranta lavoratori della Co.Fru.Ta

La Cofruta di Giacciano con Baruchella
GIACCIANO - Grave crisi per il Consorzio frutticoltori del Tartaro – Co.Fru.Ta, attivo dal 1961 e tra le prime realtà a piantare i kiwi in Italia negli anni...

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GIACCIANO - Grave crisi per il Consorzio frutticoltori del Tartaro – Co.Fru.Ta, attivo dal 1961 e tra le prime realtà a piantare i kiwi in Italia negli anni ’70. I soci, chiamati in assemblea, sono delusi e arrabbiati, mentre i dipendenti temono per il futuro. La crisi perdurante dei mercati, complice l’impatto dell’embargo russo, sta mettendo in ginocchio questa realtà storica.

 
Le difficoltà a collocare il prodotto e le conseguenti liquidazioni sempre meno soddisfacenti hanno causato una progressiva riduzione dei soci conferenti e anche le banche sono diffidenti nei confronti della storica azienda polesana. Co.Fru.Ta soffre dei problemi comuni a molte realtà agricole: difficoltà a essere competitivi nella grande distribuzione a causa dell’oppressione dei controlli costanti sui prodotti e dei costi di produzione molto più alti rispetto ad altri Paesi, come la Spagna o l’Est europeo. 
«La politica – dicono i vertici aziendali - dovrebbe aiutare le aggregazioni incentivando le aziende che si uniscono». Co.Fru.Ta è dal 2016 nella compagine di Opera e da fine 2018 è socia della padovana OrtoRomi, con cui solo pochi mesi fa è stato siglato un accordo strategico legato alla produzione di estratti freschi. Negli ultimi anni la coop frutticola polesana - 160 soci per 700 ettari di terreni, di cui 500 destinati alla coltivazione della frutta - si era concentrata sulla produzione di mele e pere, oltre a frutta estiva e fragole. Per il presidente Natalino Tramarin: «I dati aziendali negativi ci hanno colti d’improvviso e ci stiamo organizzando per garantire comunque il servizio ai soci, mentre stiamo cercando soluzioni per uscire da questa crisi scongiurando il peggio». Si tratterebbe, infatti, di un grave colpo per l’economia del comune di Giacciano con Baruchella, che risulta già tra i più poveri del Veneto con un reddito pro capite che si aggira sui dei 15mila euro, al di sotto della media Polesana, distante 3mila euro dalla media regionale e da quella nazionale, che è di circa 19.500 euro. 

Il vicesindaco e assessore alle attività produttive Andrea Partesani registra con rammarico la situazione di Co.Fru.Ta «Siamo preoccupati soprattutto per la quarantina di dipendenti, quasi tutti giaccianesi, che rischiano di restare senza reddito e per gli agricoltori soci che hanno difficoltà a riscuotere i propri crediti. Abbiamo appreso della drammatica crisi troppo tardi per poter intervenire, non avendo potuto confrontarci in tempo utile con la direzione, provando magari ad agevolare contatti politici o aziendali fruttuosi, per far fronte ai problemi amministrativi e contingenti che l’azienda stava affrontando. Nel nostro comune abbiamo già visto finire tristemente altre realtà come quella della Cantina Sociale, che, nonostante siano passati anni, risulta una ferita ancora aperta. Perdere anche la Co.Fru.Ta sarebbe un grave colpo per l’economia del nostro comune e ci auguriamo che l’azienda possa affrontare questa crisi riuscendo a superare questo momento difficile, magari associandosi, come è nello spirito delle cooperative agricole, con altre realtà che possano rivalutare le potenzialità di questa importante azienda polesana per il settore ortofrutticolo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino