TREVISO - L'ex ospedale di Valdobbiadene potrebbe essere usato per accogliere le persone provenienti dall'estero che devono rispettare la quarantena per scongiurare il...
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LA SOLUZIONE
«L'ex ospedale di Valdobbiadene - conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca - potrebbe rappresentare un'opportunità nell'ambito della gestione delle quarantene precauzionali. Su questo tema ci confronteremo con la Regione». I lavoratori potrebbero rimanere in isolamento nella struttura per i 14 giorni canonici prima di iniziare a operare tra i vigneti. Ma i tempi potrebbero essere anche più corti: «Un'altra possibilità, parallelamente, è ridurre i tempi per l'esecuzione del doppio tampone di controllo su chi entra nella Marca provenendo dall'estero - rivela il direttore generale dell'azienda sanitaria provinciale - vuol dire fare un tampone al momento dell'arrivo e il secondo al settimo giorno, invece di coprire un arco di due settimane».
IL PROBLEMA
La macchina organizzativa per la prossima vendemmia si sta già muovendo. Il nodo degli ingressi da Paesi stranieri, in particolare da quelli dell'Est Europa e dall'area dei Balcani, sarà al centro dell'incontro convocato proprio per questa mattina in Prefettura. Oltre alla vendemmia, lo stesso discorso vale anche per le badanti che rientrano in Italia e che non hanno un'abitazione dove poter rispettare l'isolamento precauzionale in sicurezza. Nella Marca sono circa 6.300. Per loro, come per tutto il personale impegnato nel settore dell'assistenza, il tampone è già gratuito. Basta rivolgersi al medico di famiglia o contattare direttamente il servizio Igiene e sanità dell'Usl. «Abbiamo anche contattato alcune agenzie che fanno da intermediari tra le famiglie e le badanti conclude Benazzi da parte nostra, siamo pronti ad andare a effettuare i controlli direttamente in loco».
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Il Gazzettino