Lavinox, corsa contro il tempo: la sorte di 106 lavoratori appesa a un filo

Lavinox, corsa contro il tempo: la sorte di 106 lavoratori appesa a un filo
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PORDENONE - Si giocherà tutto entro questa settimana. La richiesta della cassa integrazione straordinaria per ulteriori sei mesi sta per essere predisposta in queste ore in modo da poter essere formalmente avanzata al ministero dello Sviluppo economico entro venerdì prossimo. Il possibile salvataggio della Lavinox si misura davvero con una corsa contro il tempo. Oltre a essere una sorta di sperimentazione a livello nazionale nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali nel caso di un concordato preventivo in essere. La speranza degli oltre cento lavoratori dello stabilimento di Villotta di Chions è volta propria alla possibilità che l'istanza possa avere la possibilità di essere inoltrata entro il 14 febbraio. In realtà anche l'eventuale accordo per i sei mesi ulteriori di cassa dovrebbe essere siglato entro la stessa data: è quello infatti il giorno in cui scadrà la proroga di un anno (autorizzata nel gennaio 2019) del contratto di solidarietà a fronte allora della continuità aziendale.

NUOVO CAPITOLO
I sei mesi di cassa ulteriori, stavolta, verrebbero invece chiesti per cessazione di attività. A fronte della possibilità di una manifestazione di interesse da parte di un investitore (a farsi avanti, anche con la Regione, sarebbe stato il Gruppo Inox Market Service di San Vito al Tagliamento, una grossa società con sedi anche in Veneto che opera nel settore degli acciai) che sarebbe pronto a farsi ufficialmente avanti nel caso in cui dovessero maturare le condizioni di eventuale acquisizione. Ma i sei mesi di tempo in più sarebbero come ossigeno per i lavoratori: tutti, infatti, avrebbero la possibilità di rimanere dipendenti dell'azienda almeno nella prima parte della procedura di concordato, la cui istanza è stata presentata ai giudici del tribunale di Milano. Senza contare poi che il tempo in più di cassa consentirebbe di capire, proprio rispetto al concordato, in quale direzione la procedura potrebbe evolvere.
I PASSAGGI

La richiesta della cassa partirà dalla Confindustria di Pordenone, in rappresentanza del Gruppo Sassoli. Nel contempo, però, anche la Regione appoggerà la richiesta all'interno di un piano di possibile ricollocazione di quei lavoratori che non dovessero rientrare nel piano di rilancio nel caso di acquisizione. La Regione cercherà anche di garantire una sorta di fondo per anticipare la cassa in modo che gli addetti non rimangano lunghi mesi senza reddito. Il sindacato provinciale dei metalmeccanici, inoltre, ha attivato i propri esperti nazionali affinché possano verificare al ministero la possibilità di ottenere l'ammortizzatore sociale. Insomma, un lavoro di squadra che punta entro questa settimana ad avere un possibile quadro della situazione e capire se la strada della cassa semestrale sia percorribile. Nel frattempo l lavoratori stanno presidiando la fabbrica in cui, da venerdì scorso, non c'è più nemmeno il direttore di stabilimento.
D.L.
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Il Gazzettino