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SEDICO - Per festeggiare degnamente i primi cento anni di vita, la latteria di Sedico (ha la sua sede in via San Felice) si è rifatta completamente il look. Approfittando dei soldi arrivati con i fondi di confine, la struttura ha potuto così esibire, in occasione di Latterie aperte, la manifestazione promozionale organizzata dall'Unione montana Valbelluna, (stavolta in concorso con la Belluno-Ponte nelle Alpi) una veste nuove, moderna, efficace. Tutti i macchinari necessari ad un'ottimale lavorazione del latte sono stati di fatto sostituiti. E con un certo orgoglio, il presidente Sergio Dal Magro ed il suo vice, Gianfranco De Bona, nel fare gli onori di casa, hanno potuto presentare i lavori svolti ai tanti visitatori ed alle autorità che hanno partecipato all'evento (c'erano, ad esempio, il sindaco di Sedico, Stefano Deon, con la sua vice, Gioia Sacchet). Per l'occasione è stato fatto anche il punto sulla realtà del lattiero caseario, a Sedico ed in provincia.
I COSTI
«La nostra latteria, al pari delle altre, ma di tante altre attività produttive - spiega il vicepresidente Gianfranco De Bona - è messa in forte difficoltà dall'aumento dei prezzi soprattutto dell'energia.
TRE CONFERITORI
Realtà, quella di Sedico, che consiste in tre soci conferitori attivi (con le stalle di De Bona e Dal Magro, vi è anche l'azienda Susanna di Bribano). «Il tutto spiega De Bona per un totale di circa 8 mila quintali di latte lavorato ogni anno». È interessante fare un raffronto col passato. In realtà non è cambiata di molto la quantità di latte lavorato. Ciò che è mutata è la tipologia dell'allevatore. «Nella storia della nostra latteria - spiega ancora De Bona - il cui statuto risale appunto al 1922 (ma una qualche forma di lavorazione del latte era già preesistente) siamo arrivati ad avere anche una settantina di soci conferitori. Oggi siamo scesi a tre soli, ma in realtà la quantità del latte prodotto e lavorato è la stessa. Prima c'erano tante piccole stalle, magari con uno o due capi, ora vi sono solo tre stalle ma che mettono insieme circa 170 mucche, le stesse che c'erano in passato». Qual è la produzione della latteria di Sedico? Latterie aperte ha dato modo anche di conoscere i vari prodotti, dallo schiz, al primo sale, allo stracchino, alla caciotta. «Quanto ai formaggi veri e propri conclude De Bona abbiamo dato ai nostri prodotti i nomi di tre località: Noal, Prapavei e Gresal». De Bona esprime apprezzamento per questa quattordicesima edizione di Latterie aperte. «È una delle poche opportunità che abbiamo, come latterie, assieme a queste cerimonie per ricordare il secolo di vita, per portare alla ribalta le problematiche del nostro settore che è comunque importante più complessivamente anche per il ruolo che ha per poter mantenere curato l'ambiente».
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