Per i suoi primi cento anni di vita la latteria si regala il restauro

Lunedì 6 Giugno 2022 di Egidio Pasuch
La latteria di Sedico compie cento anni

SEDICO - Per festeggiare degnamente i primi cento anni di vita, la latteria di Sedico (ha la sua sede in via San Felice) si è rifatta completamente il look.

Approfittando dei soldi arrivati con i fondi di confine, la struttura ha potuto così esibire, in occasione di Latterie aperte, la manifestazione promozionale organizzata dall'Unione montana Valbelluna, (stavolta in concorso con la Belluno-Ponte nelle Alpi) una veste nuove, moderna, efficace. Tutti i macchinari necessari ad un'ottimale lavorazione del latte sono stati di fatto sostituiti. E con un certo orgoglio, il presidente Sergio Dal Magro ed il suo vice, Gianfranco De Bona, nel fare gli onori di casa, hanno potuto presentare i lavori svolti ai tanti visitatori ed alle autorità che hanno partecipato all'evento (c'erano, ad esempio, il sindaco di Sedico, Stefano Deon, con la sua vice, Gioia Sacchet). Per l'occasione è stato fatto anche il punto sulla realtà del lattiero caseario, a Sedico ed in provincia.

I COSTI

«La nostra latteria, al pari delle altre, ma di tante altre attività produttive - spiega il vicepresidente Gianfranco De Bona - è messa in forte difficoltà dall'aumento dei prezzi soprattutto dell'energia. Ma vi sono poi una serie di lacci burocratici che certamente non aiutano la nostra attività e che contribuiscono a far crescere i costi di produzione. Ad esempio, noi teniamo molto ad osservare tutto ciò che è necessario per assicurare la qualità e la genuinità dei nostri prodotti. Ma tutti questi controlli hanno evidentemente dei costi». Il che, alla fine, significa margini di guadagno sempre più risicati e confronti sempre più difficili con le grandi strutture di commercializzazione che dettano i loro prezzi anche alle piccole latterie che fanno di tutto per garantire prodotti di qualità e rispetto di tutte le normative. «Questi controlli spiega De Bona hanno evidentemente dei costi, ma un conto è spalmarli su un produzione di livello industriale, un altro conto ammortizzarli con le poche quantità di latte lavorato quotidianamente da piccole realtà come la nostra».

TRE CONFERITORI

Realtà, quella di Sedico, che consiste in tre soci conferitori attivi (con le stalle di De Bona e Dal Magro, vi è anche l'azienda Susanna di Bribano). «Il tutto spiega De Bona per un totale di circa 8 mila quintali di latte lavorato ogni anno». È interessante fare un raffronto col passato. In realtà non è cambiata di molto la quantità di latte lavorato. Ciò che è mutata è la tipologia dell'allevatore. «Nella storia della nostra latteria - spiega ancora De Bona - il cui statuto risale appunto al 1922 (ma una qualche forma di lavorazione del latte era già preesistente) siamo arrivati ad avere anche una settantina di soci conferitori. Oggi siamo scesi a tre soli, ma in realtà la quantità del latte prodotto e lavorato è la stessa. Prima c'erano tante piccole stalle, magari con uno o due capi, ora vi sono solo tre stalle ma che mettono insieme circa 170 mucche, le stesse che c'erano in passato». Qual è la produzione della latteria di Sedico? Latterie aperte ha dato modo anche di conoscere i vari prodotti, dallo schiz, al primo sale, allo stracchino, alla caciotta. «Quanto ai formaggi veri e propri conclude De Bona abbiamo dato ai nostri prodotti i nomi di tre località: Noal, Prapavei e Gresal». De Bona esprime apprezzamento per questa quattordicesima edizione di Latterie aperte. «È una delle poche opportunità che abbiamo, come latterie, assieme a queste cerimonie per ricordare il secolo di vita, per portare alla ribalta le problematiche del nostro settore che è comunque importante più complessivamente anche per il ruolo che ha per poter mantenere curato l'ambiente».

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