Gita all'Expo: «Il nostro compagno discriminato all’Expo come disabile»

Gita all'Expo: «Il nostro compagno discriminato all’Expo come disabile»
PADOVA - Disavventura all’Expo per un ragazzino disabile di una classe di seconda media della scuola “Aldo Moro e la sua Scorta”, in via Calabresi, a Torre. L’intera...

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PADOVA - Disavventura all’Expo per un ragazzino disabile di una classe di seconda media della scuola “Aldo Moro e la sua Scorta”, in via Calabresi, a Torre. L’intera classe ha pogrammato per lo scorso 6 ottobre una visita a Milano, ma il loro compagno, nonostante sia la famiglia sia gli insegnanti si fossero organizzati per tempo, si è sentito maltrattato perchè nessuno gli ha consegnato lo scooter elettrico previsto per muoversi, sostituito da una vecchia sedia a rotelle.




"Il nostro amico fa fatica a camminare - denuncino i compagni di classe - e la sua famiglia, diversi giorni prima di partire, aveva prenotato uno scooter elettrico. La ditta di trasporto che ha organizzato il viaggio aveva fornito anche il numero telefonico al quale l’insegnante avrebbe potuto rivolgersi per ogni informazione. Ebbene, a questo numero nessuno ha mai dato risposta". All’arrivo del pullman a Milano, raccontano ancora i ragazzi, il loro compagno ha dovuto sobbarcarsi una bella camminata per arrivare al centro di distribuzione dei mezzi "dove gli addetti gli hanno negato lo scooter prenotato, dicendo che il conducente doveva avere almeno 15 anni". "Ma questa informazione - aggiungono - non era mai stata fornita né alla scuola, né alla famiglia, né era presente nel sito. In alternativa è stata consegnata una sedia a rotelle vecchia e malridotta, dove non funzionava nemmeno il freno. Il nostro amico si è sentito preso in giro e si è molto arrabbiato: non era così che aveva immaginato la sua visita all’Expo di Milano". E conclusono: "Noi chiediamo quindi più rispetto per tutti, un servizio organizzato ed efficiente. Inoltre anche a dodici anni i ragazzi hanno abbastanza giudizio per guidare con prudenza in una circostanza come questa". Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino