Pestaggio punitivo a Lambioi: 5 in aula. Fra le tre vittime militari dell'Esercito Italiano

Per miracolo le persone aggredite con una pietra se la sono cavata con lesioni lievi

Pestaggio punitivo a Lambioi: 5 in aula. Solo per miracolo le 3 vittime aggredite con una pietra se la sono cavata con lesioni lievi
BELLUNO - Avrebbero organizzato una spedizione punitiva a carico di tre persone, tra i quali militari dell'Esercito Italiano: ieri mattina il destino giudiziario dei cinque...

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BELLUNO - Avrebbero organizzato una spedizione punitiva a carico di tre persone, tra i quali militari dell'Esercito Italiano: ieri mattina il destino giudiziario dei cinque aggressori si è diviso al termine dell'udienza preliminare che c'è stata in Tribunale a Belluno. Chi se la caverà con la messa alla prova, ovvero un percorso di lavori sociali che estingueranno la pena, chi affronterà il giudizio abbreviato e chi finirà a processo. La vicenda, quindi, avvenuta il 17 giugno scorso a Lambioi sarà ricostruita in aula.

GLI IMPUTATI

Va verso il processo pubblico infatti il presunto organizzatore del raid punitivo (stando a quanto ricostruito dalla procura) Xhulio Cela, albanese 24enne che abita a Visome. Diverse le scelte degli altri quattro finiti sotto accusa. Verranno giudicati con rito abbreviato che inizierà il 15 marzo Dibran Hajdaraj, kosovaro 34enne residente a Belluno difeso dagli avvocati Mauro Gasperin in collegio con la collega Monica Azzalini e abbreviato anche per Lorenzo Alessandrelli, 30enne nato in Germania e residente nella provincia di Lecce, difeso dall'avvocato Erminio Mazzucco. Sempre nell'udienza di ieri il gup ha ammesso all'istituto della messa alla prova Francesco Dall'O', 21enne bellunese residente a Ponte nelle Alpi (avvocato Aldo Pardo), e Mattia Armando Russo, 19enne napoletano residente a Santa Giustina (avvocato Massimo Montino). Sono tutti e cinque accusati di lesioni aggravate in concorso, per aver picchiato altri tre partecipanti alla serata che c'era stata quel sabato 17 giugno con la festa di musica tecno a Lambioi beach. Le tre parti offese sono: un 22enne di Molfetta, un 23enne di Teramo e un 34enne bellunese.

I FATTI

I 5 nel pestaggio avrebbero usato anche armi improprie: Cela avrebbe raccolto da terra una grossa pietra e l'avrebbe scagliata contro le tre vittime, rincorse dal gruppo, tra la folla. Poi il clou: i tre sarebbero stati letteralmente circondati e gettati a terra con spintoni e colpi e sgambetti. Fortunatamente il pestaggio di Lambioi è terminato con leggere lesioni: un giorno di prognosi per due delle vittime, e una decina per il bellunese. Ma poteva finire malissimo, proprio come avvenne per il giovane Willy Monteiro Duarte massacrato e ucciso di botte nel 2020 a Colleferro (Roma): proprio il Daspo Willy con divieto di accesso alle aree urbane scattò per i cinque dell'aggressione di Belluno dopo quei fatti. Il caso venne risolto in brevissimo tempo dalle indagini della polizia di Stato, con la visione delle immagini della videosorveglianza e con sommarie informazioni delle persone coinvolte e testimoni.

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Il Gazzettino