GRADO (Gorizia) - L'inverno è forse una delle stagioni migliori per visitare l'area naturale della foce dell'Isonzo, una zona riconosciuta come la...
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Il Caneo
All'interno della riserva, sul lato destro della foce del fiume Isonzo, si trova una lingua di terra ricoperta da un fitto canneto: è il Caneo. Quest'area è sfuggita alla bonifica integrale degli inizi del secolo scorso ed è rimasta nella sua naturalità; è bagnata dall'acqua dolce del fiume a nord e dall'acqua salata del mare a sud, caratteristica che influisce sulla vegetazione, composta prevalentemente da fitti canneti e da piante che tollerano la salinità. Gli uccelli rappresentano uno degli aspetti naturalistici di maggiore spicco, nel numero e nella varietà: qui, durante l'arco dell'anno, si possono osservare 317 specie sulle 500 totali dell'avifauna italiana.
L'Isola della Cona
Puntellata da paludi di acqua dolce, ma anche vaste zone umide salate, canneti, boschi e praterie, la riserva della foce dell’Isonzo è l’habitat ideale anche per altre specie animali. Il suo cuore, l’Isola della Cona, che ospita il centro visite, dove si possono chiedere informazioni, è uno tra i siti di maggiore interesse didattico, scientifico e naturalistico a livello internazionale. L’integrità dell’area è garantita da costanti interventi ambientali ed è affidata anche agli stessi animali, come i cavalli Camargue che vivono liberi nella riserva e contribuiscono a controllare lo sviluppo delle praterie.
Fossalon
Dalla sua istituzione, nel 1996, la riserva si è dotata di servizi e strutture per accogliere i visitatori e di percorsi ciclabili che permettono di raggiungere facilmente i punti panoramici sullo spettacolare golfo di Trieste. Superata la vasta e tranquilla zona di bonifica di Fossalon, poco abitata, puntellata da case coloniche, dove la comunità locale vive soprattutto di agricoltura, con meno di una dozzina di aree per il ristoro e per lo spaccio diretto di verdura, vino e latticini, si arriva al bar ristorante Il Caneo, riaperto da pochi mesi dopo un anno di chiusura. Il locale è aperto d'inverno nel fine settimana e si prepara per la parte del pernottamento per la primavera.
Le passeggiate tra i canneti
Da Il Caneo si stacca una passeggiata con ponti in legno in mezzo ai canneti che porta sulle rive dell'Isonzo, larghissimo in questo punto del suo corso. Il panorama è spettacolare; da qui si vedono i lembi di terra dell'Isola della Cona e il golfo di Trieste.
Il villaggio di Punta Sdobba
Per chi prosegue invece, sulla stradina a destra, oltre il locale che è tutto di legno, raggiunge il villaggio di pescatori di Punta Sdobba, composto da piccole vecchie e pittoresche casette: sono di proprietà del Comune di Grado e affidate in concessione. Superato il paesino e il suo colorato porticciolo, si percorre un sentiero tra i canneti e si arriva su una altana in legno: anche questo è un punto di osservazione del paesaggio che regala viste straordinarie sulla foce dell'Isonzo.
La riserva naturale regionale della Foce dell'Isonzo è situata nella parte orientale del Friuli Venezia Giuli, lungo l'ultimo tratto del fiume; si sviluppa nella sua totalità su un territorio compreso nei comuni di Staranzano, San Canzian d'Isonzo, Fiumicello (Udine) e Grado; copre una superficie di 2.338 ettari, 1.154 dei quali in ambiti marini. Coincide in larga parte con la zona della foce dell'Isonzo e dell'Isola della Cona. Il simbolo della riserva è il Chiurlo maggiore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino