Laguna d'inverno: la passeggiata tra i canneti sulla foce dell'Isonzo

Martedì 23 Gennaio 2018 di Paola Treppo
La foce dell'Isonzo, l'altana del Caneo

GRADO (Gorizia) - ​L'inverno è forse una delle stagioni migliori per visitare l'area naturale della foce dell'Isonzo, una zona riconosciuta come la migliore d’Italia per il birdwatching. Siamo nel territorio di Grado, in provincia di Gorizia, in quella che è classificata come Important bird area da birdlife international, tra Fossalon e la riserva dell'Isola della Cona. 

Il Caneo 
All'interno della riserva, sul lato destro della foce del fiume Isonzo, si trova una lingua di terra ricoperta da un fitto canneto: è il Caneo. Quest'area è sfuggita alla bonifica integrale degli inizi del secolo scorso ed è rimasta nella sua naturalità; è bagnata dall'acqua dolce del fiume a nord e dall'acqua salata del mare a sud, caratteristica che influisce sulla vegetazione, composta prevalentemente da fitti canneti e da piante che tollerano la salinità. Gli uccelli rappresentano uno degli aspetti naturalistici di maggiore spicco, nel numero e nella varietà: qui, durante l'arco dell'anno, si possono osservare 317 specie sulle 500 totali dell'avifauna italiana.

​L'Isola della Cona 
Puntellata da paludi di acqua dolce, ma anche vaste zone umide salate, canneti, boschi e praterie, la riserva della foce dell’Isonzo è l’habitat ideale anche per altre specie animali. Il suo cuore, l’Isola della Cona, che ospita il centro visite, dove si possono chiedere informazioni, è uno tra i siti di maggiore interesse didattico, scientifico e naturalistico a livello internazionale. L’integrità dell’area è garantita da costanti interventi ambientali ed è affidata anche agli stessi animali, come i cavalli Camargue che vivono liberi nella riserva e contribuiscono a controllare lo sviluppo delle praterie.

Fossalon 
Dalla sua istituzione, nel 1996, la riserva si è dotata di servizi e strutture per accogliere i visitatori e di percorsi ciclabili che permettono di raggiungere facilmente i punti panoramici sullo spettacolare golfo di Trieste. Superata la vasta e tranquilla zona di bonifica di Fossalon, poco abitata, puntellata da case coloniche, dove la comunità locale vive soprattutto di agricoltura, con meno di una dozzina di aree per il ristoro e per lo spaccio diretto di verdura, vino e latticini, si arriva al bar ristorante Il Caneo, riaperto da pochi mesi dopo un anno di chiusura. Il locale è aperto d'inverno nel fine settimana e si prepara per la parte del pernottamento per la primavera. 

Le passeggiate tra i canneti 
​Da Il Caneo si stacca una passeggiata con ponti in legno in mezzo ai canneti che porta sulle rive dell'Isonzo, larghissimo in questo punto del suo corso. Il panorama è spettacolare; da qui si vedono i lembi di terra dell'Isola della Cona e il golfo di Trieste

Il villaggio di Punta Sdobba
Per chi prosegue invece, sulla stradina a destra, oltre il locale che è tutto di legno, raggiunge il villaggio di pescatori di Punta Sdobba, composto da piccole vecchie e pittoresche casette: sono di proprietà del Comune di Grado e affidate in concessione. Superato il paesino e il suo colorato porticciolo, si percorre un sentiero tra i canneti e si arriva su una altana in legno: anche questo è un punto di osservazione del paesaggio che regala viste straordinarie sulla foce dell'Isonzo. 

La riserva naturale regionale della Foce dell'Isonzo è situata nella parte orientale del Friuli Venezia Giuli, lungo l'ultimo tratto del fiume; si sviluppa nella sua totalità su un territorio compreso nei comuni di Staranzano, San Canzian d'Isonzo, Fiumicello (Udine) e Grado; copre una superficie di 2.338 ettari, 1.154 dei quali in ambiti marini.

Coincide in larga parte con la zona della foce dell'Isonzo e dell'Isola della Cona. Il simbolo della riserva è il Chiurlo maggiore.

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