«Lago svuotato: uno sgarro al Cadore» L'ira del sindaco contro l'abbassamento

L'onorevole Luca De Carlo ieri davanti al lago di Centro Cadore svuotato
«Togliere acqua dal lago in questo periodo è uno sgarro alla gente del Centro Cadore»  A dirlo il sindaco di Calalzo Luca De Carlo che, indossati i panni...

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«Togliere acqua dal lago in questo periodo è uno sgarro alla gente del Centro Cadore»  A dirlo il sindaco di Calalzo Luca De Carlo che, indossati i panni di parlamentare, si rivolge ai colleghi di maggioranza Mirco Badole, Paolo Saviane e Federico D’Incà affinchè si attivino presso il loro governo. Ma lo stesso Luca De Carlo si mette a disposizione per trovare una soluzione al più che decennale problema certo che anche il collega Dario Bond sarà della partita.

 
IL SINDACO PARLAMENTARE
A far scendere in campo l’onorevole di Fratelli d’Italia la costatazione personale del calo del bacino del Centro Cadore a cavallo del Ferragosto. Dice: «Questa situazione del lago Centro Cadore è imbarazzante. Faccio appello ai parlamentari bellunesi che sono maggioranza in Parlamento, io purtroppo posso usare solo gli esigui strumenti a mia disposizione, perché si metta mano ad una situazione che lede la dignità della montagna. Se questo è il governo del cambiamento, quel cambiamento vogliamo vederlo anche noi. Come esiste la legge che garantisce il minimo deflusso vitale per i corsi d’acqua così sia anche per i laghi». Pensare che ad inizio agosto, merito anche delle piogge primaverili ma pure di inizio estate, luglio in montagna è stato decisamente piovoso, il lago era colmo, un colpo d’occhio straordinario, un eccellente richiamo turistico. Ma poi con l’inizio del mese di agosto, e il grande caldo in pianura dove le colture chiedevano acqua, il lago ha cominciato a calare; metro dopo metro secondo De Carlo a Ferragosto il livello è sceso di almeno dieci metri. Eppure questi sono i giorni di gran lavoro per la gente del Cadore, il momento clou della stagione turistica, far calare il livello del lago scoprendo sponde brulle significa compromettere l’economia di un intero territorio. Ancora De Carlo: «In questi giorni di lavoro è un affronto, non hanno nemmeno avuto la decenza di aspettare un po’ calpestando l’impegno degli operatori economici del nostro territorio. E poi parlano di spopolamento.
SUI SOCIAL

Una rabbia che, postata sui social, viene condivisa da tanti cadorini e non solo. Da ho proprio commentato sul ponte di Vallesella dove molti turisti erano arrivati per passare il Ferragosto di quanto vergognoso fosse trovare il lago abbassato il 15 di agosto, oltre al panorama, l’odore delle coste esposte, altro che turismo» a ieri abbiamo visto lo scempio, vergognoso». C’è anche chi invoca la protesta, pacifica. Ma servono a poco le proteste. I più consapevoli sono proprio i sindaci che in questi anni hanno messo in campo anche un’azione legale «è stata archiviata -ricorda De Carlo- perchè secondo il giudice non aveva i presupposti per essere portata avanti, l’unico modo per risolvere il problema è cambiare la legge». Insomma bisogna rifare la normativa di riferimento. Un provvedimento possibile già nel “mille proroghe” e quindi i parlamentari bellunesi in maggioranza si impegnino senza indugio. È  un provvedimento a costo zero, non chiediamo soldi ma una normativa seria e corretta che tuteli la montagna. Perchè se il tanto annunciato cambiamento è questo allora andiamo in peggio. Ai colleghi dico: non ci sono più scuse, se questo è il governo del cambiamento si può e si deve fare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino