Il lago del Corlo si svuota e spunta una lunga distesa di erba verde /Come era e com'è oggi

Il lago del Corlo si svuota e spunta una lunga distesa di erba verde
ARSIÈ (BELLUNO) - La lunga distesa di erba visibile sul lago del Corlo dal ponte di Arsiè è il risultato della laminazione, il programmato prelievo di...

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ARSIÈ (BELLUNO) - La lunga distesa di erba visibile sul lago del Corlo dal ponte di Arsiè è il risultato della laminazione, il programmato prelievo di acqua che punta a mantenere basso il livello del bacino per prevenire le possibili conseguenze di forti precipitazioni tipiche di questo periodo autunnale. Aver ottenuto lo slittamento dal 10 settembre a metà ottobre come data d'inizio della laminazione per il sindaco di Arsiè Luca Strappazzon è una sorta di vittoria, visto che solo un anno fa lo spettacolo del lago in secca un paio di settimane prima aveva ripercussioni anche sull'immagine turistica del sito, con molti visitatori ancora presenti.


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Il lago del Corlo come era e come è



«La laminazione terminerà il 15 novembre con la fine del pericolo piogge -spiega il sindaco- poi sopra i 2000 metri cadrà la neve, una sorta di riserva idrica per l'estate: il suo scioglimento infatti garantirà la nuova crescita del livello del lago che a sua volta potrà rilasciarne al Brenta senza rischi».
 
L'IMMISSARIODal canale della centrale idroelettrica esce poi l'acqua che alimenta le turbine in una cavità dentro la montagna. La centrale a sua volta è alimentata dall'acqua del lago Senaiga in comune di Lamon. Il lago del Corlo risale al 1954. Fu realizzato insieme alla diga con un contributo specifico del Ministero dell'Agricoltura per evitare la siccità ai territori agricoli sotto Bassano, la cui acqua è gestita dal Consorzio della Brentella con sede a Cittadella. Ai primi anni 50 risale anche lo sfruttamento turistico del comprensorio con i primi campeggi e altre attività come l'albergo Parigi. Ad anni molto più recenti risale un grosso investimento da parte dei fratelli Dissegna di Fellette di Romano d'Ezzelino, industriali del mobile. E molti anni fa fu creato il Lido La Stua, oggi Fattoria Didattica di Fortunato con noleggio di barche e pedalò. 

LO SVILUPPOIl settore turistico, favorito da un paesaggio ancora selvaggio sul quale tuttavia sono state avviate discrete attività di intrattenimento e di accoglienza, è cresciuto e continua a crescere, soprattutto con clienti stranieri, olandesi e begli in prima fila. Proprio per conciliare le esigenze agricole del bassanese, quelle di salvaguardia idrogeologica della bassa val Sugana ed infine quelle turistiche del feltrino occidentale, la laminazione è stata posticipata. 
Valerio Bertolio Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino