Dopo il furto restano di guardia la notte nel loro negozio di ottica

Il negozio di ottica in calle dei Fuseri preso di mira dai ladri
VENEZIA - La definiscono la principale strada commerciale tra Rialto e San Marco, due degli “scorci” più visitati dai turisti di tutto il mondo. Sempre sotto i...

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VENEZIA - La definiscono la principale strada commerciale tra Rialto e San Marco, due degli “scorci” più visitati dai turisti di tutto il mondo. Sempre sotto i riflettori, dunque. Anche quella della delinquenza comune. Stiamo parlando di calle dei Fuseri, disseminata di botteghe artigianali con creazioni originali, negozi di moda e attività storiche spesso a conduzione familiare.


L’ultimo colpo messo a segno dai soliti ignoti è ai danni dell’Ottica Mantovani, gestito da fratello e sorella, che prima aveva sede alle Mercerie.
Bottino ininfluente, danni ingenti agli infissi e notte a presidiare i locali per evitare che qualche altro malintenzionato potesse fare razzia della merce. Questa la sintesi. Entriamo nel dettaglio.


CRONACA
«Siamo stati svegliati di soprassalto attorno alle due di notte perché è suonato il dispositivo collegato alla Civis e alle forze dell’ordine. Abitiamo vicino e allora ci siamo precipitati in negozio perché l’allarme ci dava la segnalazione di un vetro rotto. Temevamo un raid dei ladri. E così è stato».
A parlare è la signora Giovanna, contitolare dell’Ottica con il fratello. Nei fatti l’autore - o gli autori - del furto aveva rotto la serratura e una volta tolto il nottolino era riuscito a entrare. Avrebbe potuto rubare occhiali e montature esposti in vetrina, ma con ogni probabilità non era quello cui mirava. Cercava soldi. Contanti. Non a caso si è diretto alla cassa e ha asportato il registratore per poi dileguarsi.
«L’irruzione è durata poco più di un minuto - continua la negoziante - ed è fuggito con nemmeno 50 auro, quello che avevamo lasciato come fondo. Ci è costato molto di più riparare l’infisso, che è l’ingresso principale per la clientela».


SENTINELLE
Però siete stati costretti a improvvisarvi sentinelle: 
«Sì, chiamiamolo effetto collaterale - risponde la donna - Siccome non c’era verso di riparare la porta in modo tale da avere la certezza che si impedisse l’eventuale intrusione di estranei, ci siamo dati il turno io, mio fratello e mio figlio, per trascorrere la notte all’interno del negozio fino alle 8 del mattino, quando si è potuto procedere con la riparazione».
Un fuoriprogramma di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
«Questa è una calle bersagliata - continua Giovanna -, forse mancavamo solo noi. La stessa notte, tra domenica scorsa e lunedì, hanno colpito anche il negozio di sartoria di fronte a Cegalin. In precedenza è toccato al fotografo e ai profumieri. Ringrazio la polizia che è arrivata nel giro di nemmeno dieci minuti».


L’esercizio commerciale non ha l’impianto di videosorveglianza e gli agenti delle Volanti hanno verificato se in zona ci fossero telecamere di altri punti vendita o di privati che possano aver registrato qualche immagine interessante dal punto di vista investigativo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino