TREVISO - Uno calvo, l’altro coi capelli corti, coperti da un berretto. Entrambi vestiti di nero, pantaloni aderenti, giubbotti di pelle e stile casual. Tutti e due...
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Il proprietario di casa ha trovato il suo appartamento completamente a soqquadro, una volta tornato per vedere cos’era successo avvisato dai condomini che avevano notato la porta aperta di casa, al terzo piano. Solo una volta entrato si è reso conto di com’erano riusciti a entrare i ladri: c’erano delle impronte di scarpe sul terrazzino, e la porta finestra era stata divelta. In pratica i due predoni, senza tante difficoltà, si erano arrampicati sui tubi del gas e di terrazzo in terrazzo avevano raggiunto il terzo piano. Nessuno, nonostante i tanti che passeggiano sul Lungosile al pomeriggio, ha notato nulla. E forse la banda aveva tenuto d’occhio le abitudini degli altri inquilini, in modo da agire indisturbati, quando chi lavora è in ufficio e chi sta in casa esce per le proprie commissioni, magari alcune delle quali affatto estemporanee, ma del tutto abituali. «Pensavamo di poter stare tranquilli visto che abitiamo accanto a un ministro delle Repubblica, con tanto di scorta che gira per il quartiere costantemente» spiegavano l’altro giorno.
A tenere lontano i malintenzionati oltre ai lampeggianti dell’auto della scorta del Ministro, che quando non è a Roma risiede stabilmente accanto al palazzo preso di mira dai ladri, sul Lungosile da quando l’ex magistrato è entrato dalla porta principale in politica sono state installate un paio di telecamere a 360 gradi, la prima proprio all’ingresso della strada, la seconda davanti al cancello del palazzo di Nordio. I residenti speravano che fosse un deterrente sufficiente per tenere lontano, oltre ai piccoli spacciatori che qui non disdegnavano dare appuntamento ai loro clienti, anche i topi d’appartamento. Evidentemente non è stato così. Ed anzi, come spesso succede, il movimento di tante persone legato al cantiere che sta interessando ormai da mesi proprio il condominio vicino a quello depredato, potrebbe aver influito sulla scelta dei ladri entrati sabato in azione. I carabinieri, che subito dopo il furto di sabato hanno effettuato in Lungosile Mattei un approfondito sopralluogo, ora stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere della zona, partendo da quelle in strada ma allargando il raggio d’azione anche ai quartieri vicini, dove sono state segnalate altre effrazioni. La speranza è che la banda possa aver compiuto qualche passo falso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino