Telecamere al setaccio per dare un volto alla banda di ladri acrobati che hanno svaligiato gli appartamenti in via Agordo il giorno di San Silvestro. Qualcuno lo ha scoperto solo...
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IL RAID
Il bilancio totale delle case visitate tra 30 e 31 dicembre è di 4 abitazioni. Il 30 è arrivata una denuncia ai carabinieri, il 31 sono intervenuti per due sopralluoghi gli agenti delle Volanti. Il giorno di Capodanno il quarto intervento nell’appartamento al civico 17, dove i proprietari erano rientrati dopo la vacanza. Il bottino in questo caso è di svariate migliaia di euro. I malviventi sono fuggiti infatti con oro e soldi che hanno trovato in casa. Anche in altri due casi sono andati a segno, rubando monili e denaro. Nel quarto caso invece sono fuggiti a mani vuote, forse perché disturbati.
LA TECNICA
Gli agili ladri che hanno fatto razzìa in via Agordo non si sono fermati davanti a nulla. In un caso, al civico 17, si sono arrampicati, grazie alle grondaie, fino al secondo piano di un condominio. Nell’altro sono saliti appoggiandosi su ringhiere e baracche fino a raggiungere la casa all’ultimo piano di un edificio a tre livelli. In un altro furto invece hanno avuto “gioco facile”: hanno visitato un appartamento al primo piano, nel palazzo al civico 19. In tutti i colpi hanno forzato gli infissi delle portefinestre, mettendo poi tutto a soqquadro.
LA TESTIMONIANZA
«Io quella sera sono rimasta a casa e per tutta la notte non ho dormito, perché ero in ansia per mio figlio che non era ancora rientrato - racconta una residente del condominio di via Agordo 19 -. Mi sono insospettita quando ho udito delle auto che ripetutamente arrivavano in fondo alla via, fino a sotto casa mia e poi ripartivano. Oggi scopro cosa è successo. Fortunatamente da me non sono venuti».
LE INDAGINI
La polizia ha accertato che nei giorni precedenti erano state tracciate in zona delle auto appartenenti a persone di etnia rom e a cittadini residente nell’Europa dell’Est. Non dicono di più, mantenendo il massimo riserbo sulle indagini. Ma è certo che dopo la maxi-indagine che ha portato in cella la banda di albanesi che agivano nella Valbelluna, stanno lavorando su altre bande che hanno agito in provincia. E la svolta potrebbe essere vicina. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino