Ladri acrobati scalano i condomini: si arrampicano sulle grondaie

Giovedì 3 Gennaio 2019 di Olivia Bonetti
I condomini di via Agordo "scalati" dai ladri acrobati
Telecamere al setaccio per dare un volto alla banda di ladri acrobati che hanno svaligiato gli appartamenti in via Agordo il giorno di San Silvestro. Qualcuno lo ha scoperto solo a Capodanno, quando è tornato a casa dopo aver trascorso i due giorni di festa fuori casa. Altri se ne sono accorti la sera stessa: tra le vittime anche un medico, già primario all’ospedale di Agordo. Al lavoro per dare un volto ai ladri gli agenti della squadra Mobile di Belluno, coordinati dal dirigente Vincenzo Zonno. Sul posto dopo i furti sono intervenuti anche i poliziotti della scientifica che hanno raccolto eventuali tracce lasciate dai malviventi .
IL RAID
Il bilancio totale delle case visitate tra 30 e 31 dicembre è di 4 abitazioni. Il 30 è arrivata una denuncia ai carabinieri, il 31 sono intervenuti per due sopralluoghi gli agenti delle Volanti. Il giorno di Capodanno il quarto intervento nell’appartamento al civico 17, dove i proprietari erano rientrati dopo la vacanza. Il bottino in questo caso è di svariate migliaia di euro. I malviventi sono fuggiti infatti con oro e soldi che hanno trovato in casa. Anche in altri due casi sono andati a segno, rubando monili e denaro. Nel quarto caso invece sono fuggiti a mani vuote, forse perché disturbati.
LA TECNICA
Gli agili ladri che hanno fatto razzìa in via Agordo non si sono fermati davanti a nulla. In un caso, al civico 17, si sono arrampicati, grazie alle grondaie, fino al secondo piano di un condominio. Nell’altro sono saliti appoggiandosi su ringhiere e baracche fino a raggiungere la casa all’ultimo piano di un edificio a tre livelli. In un altro furto invece hanno avuto “gioco facile”: hanno visitato un appartamento al primo piano, nel palazzo al civico 19. In tutti i colpi hanno forzato gli infissi delle portefinestre, mettendo poi tutto a soqquadro.
LA TESTIMONIANZA
«Io quella sera sono rimasta a casa e per tutta la notte non ho dormito, perché ero in ansia per mio figlio che non era ancora rientrato - racconta una residente del condominio di via Agordo 19 -. Mi sono insospettita quando ho udito delle auto che ripetutamente arrivavano in fondo alla via, fino a sotto casa mia e poi ripartivano. Oggi scopro cosa è successo. Fortunatamente da me non sono venuti».
LE INDAGINI
La polizia ha accertato che nei giorni precedenti erano state tracciate in zona delle auto appartenenti a persone di etnia rom e a cittadini residente nell’Europa dell’Est. Non dicono di più, mantenendo il massimo riserbo sulle indagini. Ma è certo che dopo la maxi-indagine che ha portato in cella la banda di albanesi che agivano nella Valbelluna, stanno lavorando su altre bande che hanno agito in provincia. E la svolta potrebbe essere vicina.
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