L'eccellenza della scenografia si trova a Rovigo, eredità di Gabbris Ferrari

Collaborazioni in tutta Italia ma in particolare con l'Arena di Verona

Il laboratorio di scenografia
ROVIGO - In un'epoca ipertecnologica e digitalizzata, sopravvivono alcuni lavori di una volta. Mestieri che si apprendono con l'esperienza. Uno di questi si svolge a...

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ROVIGO - In un'epoca ipertecnologica e digitalizzata, sopravvivono alcuni lavori di una volta. Mestieri che si apprendono con l'esperienza. Uno di questi si svolge a Rovigo, dove opera un eccellente laboratorio di scenografia. Al Teatro Sociale, uno dei 28 teatri di tradizione d'Italia, mentre fervono i preparativi per l'ultimo titolo della stagione lirica, "Il barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini, si può scoprire un allestimento tutto "made in Rovigo". Dietro le quinte c'è una squadra di tecnici che svolge un ruolo fondamentale per la buona riuscita delle rappresentazioni. I tre esperti Roberto Lunari, responsabile, assieme a Matteo Fasano e Paolo Rando, hanno ricevuto dal regista e scenografo il progetto per questo nuovo allestimento, una coproduzione Teatro Dante Alighieri di Ravenna, Verdi di Pisa, Spontini di Jesi, del Giglio di Lucca, Sociale di Rovigo. «Per lavorare a questo allestimento le loro parole siamo stati affiancati da cinque collaboratori esterni, per procedere alla costruzione dell'intero apparato scenografico e giungere alla fase finale del montaggio sul palcoscenico, dove ci supporta la capo-attrezzista Samantha Pigozzo. È stato poi necessario avere il parere tecnico di un ingegnere strutturista per verificare la stabilità di quanto realizzato per una messa in scena in piena sicurezza». Rovigo eccelle a livello nazionale per questa realtà lavorativa suddivisa in tre capannoni.

Il lavoro

Nel primo viene portato il legname per la costruzione dei più disparati oggetti scenici; in un altro c'è il necessario per procedere alle decorazioni: stucchi, pennelli, vernici e quando possa contribuire a rendere spettacolari e uniche le scenografie. L'altra sezione è dedicata alla sartoria guidata da Federica Coppo, e al deposito dei costumi di scena realizzati o utilizzati nel corso degli anni. A volte vengono riutilizzati o prestati, ma spesso sono conservati, in quando indossati da tanti artisti famosi. Il terzo capannone è adibito a deposito di scenografie e attrezzature. «È ovvio - aggiungono i tecnici - che si tratta di lavori per cui sono stati impiegati tempo e mezzi che a volte vengono riutilizzati o prestati ad altri teatri. Purtroppo però non è possibile tenere tutto. In questo momento, dopo il Barbiere di Siviglia, stiamo lavorando alle scene del Teatro Salieri di Legnago; in passato abbiamo lavorato per l'Arena di Verona».

«Il laboratorio - aggiunge Milena Dolcetto, del Teatro Sociale - è una parte della preziosa eredità di Gabbris Ferrari. Sua l'idea dei primi corsi, della destinazione e organizzazione dei capannoni, ingranditi e perfezionati nel tempo. Il lavoro richiesto si impara soprattutto sul palcoscenico e si completa solo all'apertura del sipario: è fatto di conoscenze ma soprattutto di gusto e senso pratico, che si tramandano con anni di esperienza e dedizione». Per informazioni: www.comune.rovigo.it/teatro; 0425 25614; teatrosociale.botteghino@comune.rovigo.it. 

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Il Gazzettino