I residenti non sopportano la puzza, l'azienda chiude lo stabilimento

I residenti non sopportano la puzza, l'azienda chiude lo stabilimento
ROVIGO - La Greenfert dice addio a Cantonazzo. L'azienda - una quindicina i dipendenti - che produceva fertilizzanti e concimi aveva sede vicino al casello autostradale di...

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ROVIGO - La Greenfert dice addio a Cantonazzo. L'azienda - una quindicina i dipendenti - che produceva fertilizzanti e concimi aveva sede vicino al casello autostradale di Rovigo: l'anno scorso era stata costretta a bloccare la produzione per risolvere i problemi di odore che avevano infastidito non poco i residenti della zona.


Per la lavorazione dei propri prodotti la Greenfert utilizzava dei prodotti odorosi, anche se non nocivi per la salute. Ma la puzza era intollerabile: i residenti della zona hanno protestato a lungo perché la puzza terminasse, raccogliendo perfino delle firme per chiederne l'immediata cessazione. A seguito di tutto questo si è giunti lo scorso novembre alla sospensione dei lavori, una decisione imposta dall'alto a seguito dei controlli di Arpav, Spisal, Ulss 5 Polesana e tecnici di Comune e Provincia.

L'azienda sembrava già all'epoca volesse gettare la spugna, visto l'eccessivo costo per l'installazione dei dispositivi di depurazione dell'aria, ma poi in maggio aveva cambiato idea. I suoi titolari avevano intenzione di provare nuovamente ad aprire i battenti e così hanno fatto richiesta per il rilascio di una nuova licenza. A seguito della conferenza dei servizi dove gli enti preposti al controllo, Provincia di Rovigo, Ulss 5 Polesana, Arpav e Comune, avevano avallato il nuovo progetto dell'azienda, con il posizionamento di aspiratori che eviterebbero così il rilascio di cattivi odori, tutto sembrava andare liscio per la Greenfert.


Alla fine, invece, non se n'è fatto più nulla. «Hanno cambiato idea, non riapriranno più» spiega l'assessore comunale all'Ambiente Andrea Bimbatti. «Credo stiano cercando un altro posto dove insediarsi, ma non è ufficiale - continua l'amministratore - Quel che è certo è che a Cantonazzo non riapriranno più. Lo stabilimento era troppo vicino alle abitazioni, forse l'investimento economico per mettersi in regola non conveniva tanto quanto aprire, invece, in un posto in cui non potranno dare fastidio alla gente con le emissioni, lavorando distante dalle abitazioni. In ogni caso spero per loro che riescano a riaprire nel territorio comunale, con tutte le carte in regola, perché parliamo di 10 o 15 posti di lavoro».

 


Intanto Giuseppe Zuccalà non è più il titolare di Greenfert. A succedergli alla direzione della ditta è Emanuele Donato Grazia, di Modena, già in precedenza socio della compagine. Proprio Zuccalà aveva spiegato a giugno che era stato individuato un nuovo sistema di produzione di prodotti che, grazie alla base principale di un concime biologico, spiegava che avrebbe potuto riprodurre il cibo che non si vede più sulle nostre tavole da almeno 50 anni. Un processo che però aveva rivelato che si sarebbe potuto attuare solo utilizzando quei concimi che i residenti di Cantonazzo non avevano accettato di sentire nell'aria.


Per i cittadini di Cantonazzo, effettivamente, i mesi estivi dell'anno scorso sono stati parecchio difficili per via dell'odore nauseabondo. Per lungo tempo, tra agosto e novembre, dei picchetti di residenti hanno protestato, ipotizzando che quella puzza celasse spiacevoli risvolti sanitari. Successivamente l'Ulss ha fatto sapere che, aldilà dell'odore, non ci sono rischi per la salute.

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Il Gazzettino