TREVISO - «La mia Resy era magnifica. Come donna, come madre, come nonna» Poi lo Sceriffo si commuove. È un Gentilini privato quello che si alza in piedi a...
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L'ultimo viaggio, infine, verso San Lazzaro dove quella bella commessa della Stanga stregata dal fascino di Genty attenderà il suo amato Giancarlo. Cento persone dentro e altrettante fuori. Insieme al prosindaco i figli Stefano e Antonio, il nipote e tutti i familiari. Poi gli amici alpini, tra cui il generale Italo Cauteruccio, gli ex colleghi Cassamarca, Gian Paolo Gobbo e Francesco Benazzi. Presente anche Giovanni Manildo, che Gentilini ha personalmente ringraziato dal pulpito. «Ringrazio il sindaco, me lo ricordo quando era bambino.. una piccola peste» ha sorriso Genty. Insieme a Manildo, i consiglieri Iannicelli e Tocchett, il direttore Usl 2 Benazzi. Sul fronte Lega presenti i fedelissimi Antonio Basso e Sandro Zampese e il capogruppo del Carroccio in Comune Mario Conte, ma anche Mauro Michielon e tanti ex leghisti. «Giancarlo ha fatto un lungo discorso incentrato sull'amore - commenta Bepi Basso - ha ricordato la compagna sobria e discreta di una vita. Poi è vero, per un secondo ha perso il su proverbiale self control. È stata una cerimonia molto discreta, come lei avrebbe desiderato».
Il Gazzettino