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PORDENONE Un clima rovente. Kronospan, la multinazionale austriaca che vorrebbe ampliarsi nella Zona industriale Ponterosso di San Vito, ha presentato a Isaia Gasparotto, già presidente di Ambiente Servizi, una causa civile di risarcimento danni. Si parla di una cifra importante: 200mila euro. Per ora nessuna dichiarazione da parte dell'azienda. Non fa mistero, invece, Gasparotto di aver ricevuto la lettera dallo studio legale Malattia di Pordenone. «Ovviamente i miei avvocati (studio Ponti di Udine) - sottolinea l'ex presidente di Ambiente Servizi - stanno costruendo una risposta. Ho la certezza che qui si stia cercando di tapparmi la bocca per far tacere tutti. Sono stato additato come capo del movimento che si è schierato, sin dall'inizio, contro l'ampliamento della Kronospan. Non ho fatto altro che riprendere le parole di alcuni medici che, dall'alto della loro conoscenza, hanno mostrato perplessità nei confronti del progetto della multinazionale. Sono un ex parlamentare e un cittadino: ho tutto il diritto di esprimere le mie perplessità».
L'ATTACCO
I vertici di Kronospan, di fatto, non avrebbero gradito gli attacchi mossi da Gasparotto che, a loro volta, avrebbero creato un effetto domino facendo diventare un caso di rilevanza sovracomunale l'ampliamento nella Zipr.
LA CONTROMOSSA
«Mascherin, invece di avviare un proficuo confronto, fa mandare due lettere dall'avvocato Malattia in una delle quali si afferma che sarebbe interesse di Ambiente Servizi di avviare una profittevole collaborazione con la Kronospan: suggerimento che contrasta palesemente con gli accordi stipulati da Ambiente Servizi ed Eco Sinergie con il Consorzio nazionale del legno, che permette così ad Ambiente Servizi ed Eco Sinergie di accedere ai contributi previsti. La stessa tesi dell'avvocato viene più volte sostenuta, in diverse sedi, dallo stesso Mascherin. La quasi totalità dei lavoratori di Ambiente Servizi ed Eco Sinergie hanno espresso forti perplessità sul progetto e l'azienda stessa ha inviato precise osservazioni alla Regione. Mascherin è a conoscenza - sostiene Gasparotto - che la Kronospan è già in possesso fin dal 2013 di un'autorizzazione a produrre pannelli da legno vergine. L'azienda già allora si è impegnata a fare grandi investimenti e ad assumere molte persone. È stato chiesto alla Kronospan perché intenda abbandonare l'autorizzazione già in essere, forse per le difficoltà di approvvigionamento in Romania o in altri Paesi? Ora Mascherin si batte per un nuovo progetto della Kronospan per produrre pannelli di truciolare con il rifiuto legnoso, proveniente da tutta Italia».
L'AFFONDO
Da una rassegna pubblicata da un medico «è stato accertato - sostiene Gasparotto - che bruciando legno vergine, quindi non trattato, le emissioni di diossina e furani, possono raggiungere 0,73 microgrammi per metro cubo».
Il Gazzettino