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SACILE - Dopo la scomparsa di un micio e la morte di un secondo, tra i proprietari di gatti della zona del Palamicheletto in questo periodo serpeggia il timore che sia di nuovo all’opera qualcuno che si accanisce contro le povere bestiole a Sacile. Non si tratta certo della prima volta, come ricorda Flavio Turcatel che gestisce la colonia felina organizzata di via dei cipressi, anni fa martoriata dai bocconi avvelenati. «Da qualche tempo ci arrivano segnali preoccupanti. Negli ultimi mesi sembra essere stato preso di mira il gruppetto di gatti accuditi da una signora che abita in uno dei condomini vicini al palasport, in via Cartiera vecchia». Si tratta di ciò che resta di una nutrita colonia di una decina di mici di proprietà di una donna che 7 anni fa di punto in bianco cambiò casa e città, abbandonandoli. Subentrò il buon cuore di una vicina che se ne prese cura sterilizzandoli, sfamandoli e procurando ad alcuni di loro una nuova famiglia, dopo che non era stata trovata una soluzione alla situazione nemmeno attraverso la polizia locale. Dei 10 gatti iniziali oggi ne sono rimasti la metà, ma due non ci sono più.
IL TIMORE
«Ad ottobre scorso - racconta Turcatel - di colpo uno dei mici è scomparso.
IL PRECEDENTE
«Ad ottobre, dopo la prima sparizione, la signora si era presa la briga di lasciare nelle buche delle lettere delle famiglie della zona un volantino che ricordava la legge regionale sul trattamento degli animali domestici con i rischi per chi faccia loro del male. Forse questo ha tenuto calmo per un po’ chi non riesce a coabitare con queste splendide, pacifiche creature e la paura è che ora abbia deciso di scatenare di nuovo il suo odio». Turcatel parla con cognizione di causa. Nel giugno del 2018 una mano ignota disseminò cibo misto a veleno nell’area della colonia felina che abitava la vecchia casa rossa di via dei cipressi che oggi non c’è più. Dei 36 mici censiti dai volontari ne furono uccisi 16, avvelenati con grande crudeltà. Oggi quella colonia gode di un’area recintata e i gatti sono abituati a prendere cibo solo da mani che conoscono. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino