Crisi industriali, Jindal chiude Sertubi: a casa i 51 lavoratori dell'azienda triestina

Crisi industriali, Jindal chiude Sertubi: a casa i 51 lavoratori dell'azienda triestina
Produzione interrotta dal prossimo primo dicembre, con 51 persone che saranno lasciate a casa da subito. È la fine della Sertubi, azienda triestina acquisita nel 2011...

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Produzione interrotta dal prossimo primo dicembre, con 51 persone che saranno lasciate a casa da subito. È la fine della Sertubi, azienda triestina acquisita nel 2011 dall'indiana Jindal Saw e specializzata nella realizzazione di tubi in ghisa.


L'accordo tra proprietà e sindacati in azienda, Fim Cisl e Uilm, è arrivato dopo mesi di trattative: un anno di Cigs, a cui seguiranno licenziamenti collettivi con 24 mesi di disoccupazione per operai, addetti a produzione e manutenzione, e personale amministrativo. Nel sito rimarrà fino a luglio 2021, precisano i sindacati - solo un presidio per la commercializzazione e vendita di tubi «finiti in India», 12 addetti in tutto.

È la storia di un'altra crisi dell'industria che giunge all'epilogo. Jindal Saw Italia è controllata della Jindal Saw Limited e fa parte del Gruppo O.P. Jindal; membro di una famiglia dunque il cui nome è circolato per un possibile ritorno all'ex Ilva.

Per l'ex presidente del Fvg, la dem Debora Serracchiani, lo stop alla produzione è una «sconfitta di un sistema, un avviso potente per Trieste». «Con Duferco, Jindal ha trovato un accordo sull'affitto: verrà chiuso il capannone che ospitava l'apparato produttivo - spiega Michele Pepe di Fim Cisl - ora aspettiamo la convocazione al Mise entro fine mese, per definire la richiesta della Cigs. In caso negativo, si procederà con il licenziamento. Chiederemo anche un incontro con la Regione Fvg perché vengano attivate politiche attive di reimpiego». Nel frattempo Jindal si impegna ad aiutare la ricollocazione lavorativa nell'area dell'ex Arsenale (Fincantieri, Cartubi) di chi sceglierà di dimettersi e a offrire opportunità di reimpiego all'estero. A incidere sulla crisi di Sertubi, anche l'impossibilità di usare il marchio «made in Italy» sui tubi prodotti in India e perfezionati in Italia. Condizione che avrebbe consentito a Jindal Saw di partecipare alle euro-gare.
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Il Gazzettino