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JESOLO - «E' un tema delicato, sicuramente può essere utile per sostenere la ripresa del turismo e per convincere le persone a vaccinarsi, però la campagna vaccinale deve correre nello stesso modo in tutti i Paesi». Le parole sono quelle di Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele-Bibione e presidente della conferenza dei sindaci della costa veneta, i riferimenti sono tutti sulla possibilità di introdurre in Europa il certificato verde, ovvero un lasciapassare per permettere ai cittadini europei di viaggiare in estate. L'argomento è stato discusso negli ultimi due giorni dai leader Ue al Consiglio europeo che hanno convenuto che per la sua attuazione serviranno almeno tre mesi. In pratica giusto in tempo per l'estate. Ad essere attuato sarebbe un documento che dovrebbe certificare non solo l'avvenuta vaccinazione, ma anche l'esistenza di un test risultato negativo o l'immunizzazione avvenuta a seguito della guarigione. Insomma, una possibilità in più per sostenere il turismo e la ripresa in sicurezza degli spostamenti ma che divide sindaci e associazioni di categoria, in parte favorevoli a questa possibilità ma anche preoccupati per la possibilità di tagliare una parte di mercato, ovvero quei cittadini che non riceveranno il vaccino entro l'estate.
SOLUZIONE DA APPROFONDIRE
«Io dico che questa può essere una soluzione da approfondire dice Codognotto Sono favorevole ai vaccini ma credo che in ogni caso deve essere garantita la libertà di scelta dei cittadini a vaccinarsi.
GLI IMPRENDITORI
Tra le categorie la sostanza non cambia, ricordando che anche il Silb, il sindacato dei locali da ballo ha chiesto di aprire le discoteche a chi si è vaccinato o è in possesso di un covid test negativo riferito alle ultime 24 ore. «Quella del certificato vaccinale spiega Alberto Maschio, presidente di Aja è una delle tante ipotesi, per quanto ci riguarda chiediamo di approfondire i contenuti di questo vaccino. Inoltre bisogna fare i conti con i tempi di vaccinazione dei cittadini che non sono uguali tra i vari Paesi». Stessa posizione per Angelo Faloppa, presidente di Confcommercio: «E' una soluzione utile sono le sue parole per sostenere la ripresa degli spostamenti, però c'è il problema dei vaccini fatti in momenti diversi e questo aspetto può essere una limitazione. Non dimentichiamo che grazie alle temperature elevate il virus circola meno, la scorsa estate senza vaccini ma con tutti i protocolli sanitari, abbiamo comunque fatto la stagione».
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