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JESOLO - Bruciano i panevin dell'Epifania rinviati di una settimana per effetto del maltempo e puntuale si riaccende anche la polemica sulla qualità dell'aria. Diverse, ieri mattina, le segnalazioni. A partire dal litorale dove sono stati accesi due pan e vin nel Comune di Cavallino-Treporti (prima a Cavallino e poi a Treporti) ma anche a Jesolo dov'è stato bruciato il falò allestito a Cortellazzo. Ma è probabile che sulla costa siano arrivati anche i fumi delle pire accese nei comuni dell'entroterra che hanno recuperato l'evento sabato sera.
LA POLEMICA
Puntuale, dunque, la polemica e in molti ieri mattina hanno messo sotto accusa i "pavineri" protestando per l'aria rimasta irrespirabile per diverse ore, segnalando anche occhi gonfi e gola irritata.
LE PROTESTE
A protestare sono state anche diverse famiglie di Jesolo Paese: «Amiamo la tradizione è il commento raccolto - ma ogni anno si crea questa situazione quantomeno spiacevole. Va trovata una soluzione per tutelare da una parte le usanze e dall'altra la salute pubblica e l'ambiente». A Cavallino-Treporti nei giorni scorsi Gianluigi Bergamo presidente dell'associazione "Verdelitorale" aveva proposto di usare i laser, come accade in alcuni comuni del Trevigiano, per tutelare tradizioni e qualità dell'aria. Una proposta per il momento bocciata, mentre a rispondere alle tante proteste è stata la sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto: «E' vero spiega ieri mattina nell'aria c'era puzza di fumo ma poi nel corso delle ore la situazione è nettamente migliorata. Si tratta solo di avere un po' di pazienza. Ricordo che stiamo parlando di una tradizione antica e molto sentita da tutta la popolazione che merita di essere tutelata. Anche negli ultimi giorni sono stati effettuati i controlli del caso: a bruciare è stato solo materiale vegetale».
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