Finisce all’asta la Jaguar di De Poli: pagherà i lavori di Ca’ Spineda

Dopo l'addio del presidente Dino De Poli si è aperta una nuova era per Fondazione Cassamarca
All’asta per finanziare parte dei lavori di trasformazione di Ca’ Spineda. A settembre un altro pezzo della storia recente della Fondazione Cassamarca verrà...

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All’asta per finanziare parte dei lavori di trasformazione di Ca’ Spineda. A settembre un altro pezzo della storia recente della Fondazione Cassamarca verrà messo in vendita. Si tratta della ormai mitica Jaguar Dalmier 163 cavalli del 1993 di colore nero, auto di rappresentanza utilizzata dall’ex presidente Dino De Poli per tutti gli spostamenti e i viaggi di un certo rilievo. Sempre guidata dall’autista, l’altrettanto mitico Flavio, l’ombra del presidentissimo” per tutti i 26 anni che ha passato a Ca’ Spineda. 


Ormai non la usa più nessuno. La Jaguar rimane ben custodita in garage mentre nel parcheggio privato di Ca’ Spineda, al ripari da occhi indiscreti, si notano solo un Panda e l’Audi A8L grigia, l’auto con cui De Poli ha lasciato per l’ultima volta in suo ufficio nel dicembre scorso, al termine del consiglio d’indirizzo che ha sancito l’insediamento dei nuovi consiglieri dando ufficialmente il via all’era Garofalo. E proprio il neo presidente ha deciso di dare un’ulteriore svolta: dopo aver chiuso l’avventura di Fondazione nel campo immobiliare, ridotto al minimo indispensabile le operazioni di Borsa, messo sul mercato tutti gli immobili e aver già venduto ex Questura e chiuso il contenzioso con la Camera di Commercio, ha deciso che è arrivato il momento di vendere tutto quello che non è più utile. E quella Jaguar, auto di prestigio ma ormai oltremodo costosa, è un gioiellino molto ambito nel mercato dei collezionisti. Da qui la decisione di metterla all’asta. Non si tratta di un’auto qualunque. A parte la storia del marchio, sinonimo di lusso, a renderla diversa dalle altre è la targa: Tv A00000. La prima, è unica, con 5 zeri. Una targa personalizzata rilasciata dalla motorizzazione nel 1993. Rappresenta la milionesima auto immatricolata a Treviso. In quell’anno ci fu una vera e propria corsa per accaparrarsi questo simbolo e la Fondazione guidata da De Poli bruciò tutti sul tempo. La targa venne consegnata direttamente nelle mani del presidente dal direttore dell’epoca, evento immortalato per la stampa. E De Poli quella Jaguar la utilizzò parecchio nonostante qualche polemica. Anche in quegli anni in cui la Fondazione era una potenza economica e di certo non si faceva spaventare dal costo di un’auto di lusso, una spesa del genere non passò inosservata. Ovviamente senza che la cosa scalfisse in alcun modo De Poli. Ma quella Jaguar divenne presto un metro di paragone per tutte le spese un po’ sopra le righe fatte dalle pubbliche amministrazioni. Nel gennaio del 1997 all’allora assessore al Bilancio di Treviso Liviana Scattolon, chiamata a giustificare la spesa di tre milioni e mezzo per una poltrona da dare alla Procura (allora il tribunale e tutto ciò che conteneva era sotto la responsabilità del Comune ndr) , venne chiesto un parallelo con la spesa fatta da Fondazione per la Jaguar. La Scattolon se la cavò dribblando la questione ma dando un assist a De Poli: « Credo che un cittadino non sarebbe contento se il sindaco che lo rappresenta girasse con una Cinquecento». Come a dire: anche la forma, quando si parla di cariche istituzionali, ha un peso. Ragionamenti che oggi in pochi farebbero. La Jaguar quindi finirà all’asta: «Proporrò questa soluzione al primo consiglio utile di settembre», promette il presidente Luigi Garofalo. Il ricavato verrà utilizzato per scopi culturali come coprire parte delle spese necessarie a trasformare i primi due piani di Ca’ Spineda in una galleria d’arte, sempre aperta e gratuita, dove esporre parte delle opere custodite nelle collezioni di Fondazione. Il tempo della grandeur, insomma, è proprio finito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino