ISTRANA - Il sorriso è aperto, allegro e gioviale. L'espressione del volto serena, il modo di parlare è quello tipico di chi, pur senza presunzione o...
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LA NOMINA
Una nomina prestigiosa che l'ha portata a trasferirsi nella casa madre, a Gemona del Friuli, da dove però di tanto in tanto rientra nel Trevigiano. Dove le è rimasto un pezzo di cuore. Insomma, indubbiamente un pezzo grosso, che vive e racconta però l'esperienza con semplicità e gioia e che i parrocchiani hanno festeggiato anche sul web al momento della nomina. Del resto, di quel maschiaccio che scorrazzava in motorino, tifosissima del Milan, brava a suonare la chitarra e capace di brindare cin gli amici di ogni età Suor Stefania ha tutto. Soprattutto ha quell'empatia che ti porta a darle del tu due minuti dopo che le parli. «Fino a ventun anni -racconta suor Stefania- ho fatto la vita di molte altre ragazze; prima vicina alla Chiesa, poi un po' meno. La questione è che il Signore mi ha affascinato e mi ha affascinato il carisma di due zie suore, due suore francescane. Ciò che mi ha catturato è stato l'aspetto missionario della mia congregazione, che opera in varie parti del mondo. Tutto ciò è stato capace di farmi sentire amata». Ma anche di amare, dato che suor Stefania è evidentemente una donna innamorata. Oltre che impegnata, come lei stessa dichiara sulla propria pagina Facebook. E infatti, spinta dall'amore, suor Stefania, originaria di Cavasagra di Vedelago, ha fatto il salto. Si è dedicata a Dio e alla sua congregazione. Spinta da quello stesso ardore che ha unito Francesco a Madonna Povertà, raccontato da Dante nel Paradiso. E ora, a tanti anni di distanza dall'inizio di quell'amore, Suor Stefania appare tutt'altro che stanca. E la sua spiritualità è solo apparentemente lontana e inconciliabile con le tante passioni pratiche e terrene della suora, come ad esempio il tifo sfegatato per il Milan, che la accompagna da sempre.
LE PASSIONI
«Il cuore resta rossonero -dice la suora- ma capisci che nella vita ci sono cose più importanti, situazioni che ti cambiano. Anche il tifo calcistico, però, diventa un modo per parlare agli altri e con gli altri. Parti da quell'1-1 e la persona capisce che sei aperto, ti sente accogliente. Conosci così nuove persone e arrivi al loro cuore. Questo è il cuore di Cristo e della congregazione». Una realtà dallo spirito missionario, particolarmente attuale alla luce del dibattito legato all'immigrazione. «Sono situazioni che viviamo con grande sofferenza -spiega suor Stefania- Noi non facciamo politica, per noi conta l'aspetto umano. Perché prima di tutto c'è l'uomo». Insomma, una donna umana, concreta e pratica, suor Stefania. Tanto che più di qualcuno si è chiesto se possa sentirsi a suo agio nei panni che ha appena indossato, di carattere più elevato e, forse, anche meno concreto. «Se lo sono domandati in tanti -dice Suon Stefania- io però prendo questo nuovo percorso come una sfida, una nuova esperienza». Del resto, è di tutta evidenza che, nella sua vita, al primo posto ci sono Dio e l'ordine, che ne è l'espressione. Ma soprattutto, come lei stessa dice, è la sua famiglia. Che le ha trasmesso quella voglia di sorridere, di correre, di festeggiare nella semplicità che poi lei riversa sugli altri. Di qualunque età, nel nome del Padre.
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Il Gazzettino