ISTRANA - Bloccato in Cile, a Santiago, con tutta la famiglia, compagna e figlioletto di tre anni, a causa del Covid. Ora, finalmente, dopo oltre 5 mesi, è riuscito a fare...
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Il papà di Andrea, Giovanni Casanova, si era fatto in quattro per venire a capo della difficile situazione. E ora è felice: «E' stato un periodo molto complicato, era difficile capire quali fossero la priorità. Se inviare soldi, se farli tornare a casa muovendo mari e monti. Comunque adesso sono qui, stanno bene e questo è importante». Mamma Lucia annuisce rilassata.
Poi, parla Andrea: «Noi a Melbourne, dove viviamo, continuiamo a pagare l'affitto oltre alle bollette di luce, acqua e telefono. In Cile eravamo senza assistenza medica e abbiamo vissuto col terrore di ammalarci. La situazione si è finalmente sbloccata e penso che siamo stati fortunati. Non è stato prolungato il decreto Speranza e l'1 agosto abbiamo potuto imbarcarci sull'aereo». Poi, ricorda: «In Cile la cosa più complicata è stato accudire Santiago cercando di non fargli mancare nulla, nonostante le difficoltà». A sostenerlo la sua famiglia di origine. «Il supporto emozionale è stato fondamentale. Ci sentivamo ogni giorno tramite Skype, Dov'eravamo le informazioni erano poche e generiche. Ci sentivamo abbandonati». «So che in tanti hanno cercato di aiutarci dall'Italia, compresa la Regione. Ringrazio tutti. Ora c'è la preoccupazione per la situazione a Melbourne, i miei amici mi raccontano che là è critico». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino