Isis, il reclutatore arrestato mandato dall'imam ad addestrare i "bellunesi"

Rok Zavbi nella foto a sinistra
VENEZIA - E' stato catturato venerdì mattina dai carabinieri del Ros, in collaborazione con la Polizia Slovena (Direzione Criminale di Ljubljana), il reclutatore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - E' stato catturato venerdì mattina dai carabinieri del Ros, in collaborazione con la Polizia Slovena (Direzione Criminale di Ljubljana), il reclutatore di terroristi per l'Isis a Nordest: si chiama Rok Zavbi,  nato a Nem Ismert (SLO) il 15 aprile del 1990, residente in Slovenia, di professione autotrasportatore.

I carabinieri hanno eseguito il mandato d’arresto europeo del ricercato internazionale firmato dal giudice per le indagini preliminari di Venezia nei confronti del cittadino sloveno indagato per “Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale”.
Era già stato a combattere in Siria per l'Isis e in attesa di tornare sui campi di guerra, si prestava ad addestrare altri aspiranti foreing fighter. I dettagli dell'operazione e sono stati illustrati in conferenza stampa dal procuratore aggiunto di Venezia, Adelchi D'Ippolito, e dal comandante dei Ros di Padova, Elvio Sabino Labagnara. Zavbi sarebbe stato uno degli uomini che gravitavano attorno a Husain Bilal Bosnic, il cosiddetto imam del terrore, attualmente detenuto in Bosnia. Sarebbe stato l'imam a inviare il reduce sloveno nel bellunese per addestrare i due futuri combattenti: Ismar Mesinovic, imbianchino bosniaci di 36 anni, residente a Ponte nelle Alpi e fuyggito con il figlio, poi morto in combattimento nel gennaio 2014, e Munifer Karamaleski, 28 anni macedone, residente a Chies d'Alpago. Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dai Ros dei carabinieri, lo sloveno era stato ospitato a casa degli aspiranti combattenti nel bellunese e a loro aveva dato precise indicazioni di carattere logistico ed istruzioni sotto il profilo operativo e di combattimento. «Zavbi - ha detto il ten.col. Elvio Labagnara comandante dei Ros di Padova - è un soggetto carismatico sul piano tecnico e logistico».

Grazie alle indicazioni dell’Imam Husein Bosnic, presi i dovuti contatti telematici e telefonici con il contatto in Siria, ad Ismar veniva ordinato di reperire, prima della sua partenza, un furgone, un drone radiocomandato ed un visore notturno da utilizzare in territorio siriano, il primo come mezzo di trasporto, il secondo ed il terzo da impiegare nel teatro di guerra. Pacco con drone e visore spedito dalla Germania il 2 dicembre 2012.



  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino