OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ARQUÀ POLESINE - Un nuovo centro vaccinale potrebbe presto sorgere in Polesine. È il progetto ambizioso svelato dall’Irsap di Arquà, storica azienda polesana leader nel settore del riscaldamento e del condizionamento in Europa. L’amministratore delegato Fabrizio Rossi ha già avviato contatti con le associazioni di categoria e l’Ulss: si attende solo il via libera, atteso entro un paio di settimane.
SPAZIO DISPONIBILE
«In via delle Industrie abbiamo uno spazio indipendente dalla produzione e dagli uffici, utilizzato in precedenza per l’accoglienza dei clienti. Si tratta di 500 metri quadrati, un parcheggio, due grandi sale, ingressi e uscite separati: è la sede ideale per ospitare un centro vaccinale, ne abbiamo discusso già con Confindustria Venezia-Rovigo, con l’Ulss 5 Polesana e il direttore generale Patrizia Simionato, e con Confartigianato - spiega l’ad Rossi - Non abbiamo alcuna preclusione e speriamo si possano coinvolgere altre aziende del territorio: non vogliamo vaccinare solo i 440 dipendenti di Irsap, ma anche altre persone. Servono voglia, tempo e risorse economiche da investire, ma siamo fiduciosi e vogliamo diventare un polo aggregativo».
PERSONALE DISPONIBILE
Lo stabile è quasi pronto all’utilizzo, bastano solo un paio di ritocchi: «Non servono lavori di ritinteggiatura alle pareti e l’impianto di climatizzazione è ok: occorrono tre box per gli infermieri, un banco riservato all’accoglienza e uno per la sala d’attesa, vanno messi poi in funzione i computer, Ma non ci sono problemi per i collegamenti online.
DOTAZIONE DI VACCINI
Le incognite maggiori arrivano dall’approvvigionamento dei vaccini: «L’Aifa ha dato il via libera al Johnson&Johnson, l’unico monodose tra quelli approvati finora dalle agenzie regolatorie mondiali. In Italia arriverà dal 19 aprile e sarebbe l’ideale per il centro Hub che metteremo a disposizione». Le tre ondate dalla pandemia hanno solo sfiorato il maxi-stabilimento di Arquà Polesine: «Siamo stati attenti e fortunati, abbiamo avuto casi sporadici e le persone sono state subito isolate. L’aspetto più importante è che nessuno ha dovuto ricorrere all’ospedale, sono stati curati a casa». Fabrizio Rossi rimarca i numerosi benefici che porta con sé la campagna vaccinale: «Uno dei nostri obiettivi è mettere in sicurezza la comunità interna all’azienda e lavorare con più tranquillità: è arrivato il momento in cui le imprese si devono mettere a disposizione della comunità, questa è una grande opportunità da cogliere. Abbiamo uffici riservati a singoli dipendenti, ma altri in cui lavorano dieci persone, la fabbrica ha zone lontane, ma c’è sempre il problema della mensa: per questo motivo vaccinare garantirebbe una maggiore serenità in ambito lavorativo».
APRIPISTA
L’amministratore delegato spera che la mossa di Irsap faccia da apripista ad altre realtà: «Mi piacerebbe fossimo i primi a partire in Polesine, ma altri centri vaccinali messi a disposizione dalle ditte potrebbero sorgere sia nel Basso che nell’Alto Polesine. Richiede un’organizzazione complessa e servono ampi spazi, ma le aziende con una certa dimensione lo possono fare». Nella lotta al Coronavirus Governo e sindacati hanno raggiunto l’intesa, si potrà vaccinare in azienda. Costituirà, si apprende dal protocollo, un’attività di sanità pubblica nell’ambito del Piano strategico nazionale. Già decise alcune linee guida: adesione volontaria dei dipendenti, tutte le imprese possono candidarsi liberamente, se la vaccinazione avviene nella giornata lavorativa sarà equiparata a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino