PORDENONE - La Fiera di Pordenone sfida la "guerra diplomatica" scoppiata negli ultimi giorni tra Iran e Arabia Saudita (dopo l’esecuzione dell’imam sciita)...
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È il secondo anno che Pordenone Fiere partecipa alla manifestazione. L’anno scorso l’esordio aveva avuto un importante successo. Tanto che, nell’agosto 2015, dopo gli accordi di Vienna sul nucleare che avevano cancellato le sanzioni all’Iran, Pordenone Fiere per l’Italia aveva assunto un ruolo di "ambasciatore" economico. Era stato firmato un accordo in esclusiva con la Fiera di Teheran, una porta per le aziende italiane verso un enorme mercato finalmente aperto. Con l’intesa - fortemente voluta e guidata dall’amministratore delegato Pietro Piccinetti convinto assertore dell’internazionalizzazione del polo fieristico locale - la Fiera potrà organizzare per cinque anni la manifestazione dedicata al Contract, cioé alla consegna chiavi in mano di forniture nell’edilizia e nell’arredo. Tre padiglioni dell’expo iraniana ospiteranno il meglio del made in Italy delle imprese di Pordenone e del Nordest. Un trampolino commerciale cruciale per un mercato potenzialmente enorme e in pieno sviluppo. Salvo i venti di guerra degli ultimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino