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TREVISO - Congresso, subito. La Lega in Veneto lo chiedeva prima ancora che alle Politiche dello scorso settembre Fratelli d'Italia facesse incetta di voti. E adesso che alle Comunali di Vicenza il Carroccio ha perso la doppia cifra, andando sotto il 7 per cento, la richiesta è trasversale. L'unica preoccupazione è sul numero dei candidati: ha senso presentarsi al congresso dopo anni di commissariamento con addirittura tre aspiranti segretari regionali? Non sarebbe il caso di (far) fare un passo indietro e trovare una sintesi? E magari fra i tre contendenti trovarne un quarto super partes?
IL TENTATIVO
È così che tra lunedì notte, dopo lo scrutinio delle Amministrative, e ieri mattina, quando sono cominciate le riflessioni a bocce ferme, è spuntata l'idea di Super Mario: Conte, il riconfermato sindaco di Treviso, eletto al primo turno col 64,7%, potrebbe sommare all'incarico in municipio e alla presidenza dell'Anci anche la guida della Lega.
IN CORSA
Non Roberto Marcato: l'assessore regionale allo Sviluppo economico anche ieri ha ribadito di non avere alcuna intenzione di farsi da parte. «In Lega i congressi servono come l'aria che respiriamo - ha detto Marcato -. Se qualcuno si era illuso che bastasse un partito "leggero", oggi possiamo dire che di "leggero" a Vicenza c'è stato solo il consenso». Marcato se la dovrebbe vedere con l'attuale commissario Alberto Stefani, deputato e sindaco di Borgoricco. E con Franco Manzato, il trevigiano ex assessore regionale ed ex sottosegretario sostenuto da Gianpaolo Gobbo e Gianantonio Da Re. E se si candidasse Conte? «Io comunque non mi ritiro», ha detto l'assessore. L'interessato, intanto, cade dalle nuvole: «Sono sindaco e presidente dell'Anci, stop», dice Conte.
L'ASSE DEM
Fino a domenica 28 maggio, quando si celebreranno i ballottaggi nei quattro Comuni chiamati ancora al voto (Adria, Vedelago, Sona, Vicenza), non ci saranno accelerazioni. Ma dopo le elezioni amministrative il congresso sarà all'ordine del giorno. Il commento generalizzato è che, specie dopo il calo a Vicenza e, un anno fa, la sconfitta a Verona, il partito si debba strutturare e tornare a fare sempre più politica attiva sul territorio. Anche perché, dovesse andar male in terra berica, si creerebbe una dorsale a trazione Pd/centrosinistra che dalla vicina Brescia fino a Padova passando per Verona e Vicenza sbilancerebbe gli equilibri in terra veneta. Ma, nonostante Super Mario, pare difficile che il 4 o l'11 giugno, date ipotizzate per il congresso, la Lega riesca a fare sintesi su un unico candidato.
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Il Gazzettino