OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
PADOVA - (Ni.Co.) Un male incurabile fulminante, scoperto di recente, non le ha dato scampo ed è mancata lasciando un vuoto incolmabile in famiglia e all'Istituto Oncologico Veneto. Mercoledì è prematuramente scomparsa la dottoressa Rita Zamarchi, 60 anni, dirigente medico dell'Unità operativa complessa di Immunologia e Diagnostica Molecolare dello Iov, apprezzata ricercatrice di livello internazionale. Poco prima di Pasqua era venuta a conoscenza della diagnosi infausta, ma nulla lasciava presagire che se ne sarebbe andata così repentinamente, tanto che colleghi e collaboratori sono rimasti increduli e profondamente addolorati quando hanno appreso la notizia della sua morte avvenuta all'ospedale Sant'Antonio. Lascia il figlio Michele e i funerali sono stati fissati per oggi alle 10,30 nella Basilica del Carmine.
Rita Zamarchi aveva iniziato a lavorare allo Iov già nel 1988 quando si era laureata in Medicina al Bo e da allora è sempre stata considerata un medico oncologo di grande professionalità e umanità.
IL RICORDO
Il dottor Antonio Rosato, direttore dell'Unità operativa dove la dottoressa operava, la ricorda così: «Rita era sempre sorridente e positiva, e in tutte le circostanze ha dimostrato di saper affrontare le problematiche più complesse con determinazione e forza d'animo, sia in ambito personale che lavorativo. Era una ricercatrice di valore, apprezzata sia in Italia che all'estero, e alcuni suoi studi sulle cellule tumorali circolanti possono essere considerati pionieristici e di enorme rilevanza, in quanto consentono con un semplice prelievo di sangue di individuare la presenza di metastasi anche in fase iniziale e quindi non rilevabili con le indagini strumentali».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino