Invio di macchinari per costruire missili in Iran: arresti a Padova

Invio di macchinari per costruire missili in Iran: arresti a Padova
PADOVA - Sei ordinanze di custodia cautelare (eseguite a Torino, Firenze e Padova) a carico di cinque iraniani ed un italiano sono in corso di esecuzione da parte del militari del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA - Sei ordinanze di custodia cautelare (eseguite a Torino, Firenze e Padova) a carico di cinque iraniani ed un italiano sono in corso di esecuzione da parte del militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Como nell'ambito di un'inchiesta riguardante operazioni di mediazione finalizzate all'approvvigionamento di materiali "dual use" potenzialmente impiegabili nel settore bellico.


L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto antiterrorismo Maurizio Romanelli e dal pm Adriano Scudieri, riguarda l'acquisto e l'esportazione verso l'Iran di macchinari per la fabbricazione di tubi in acciaio da utilizzare come potenziale materiale missilistico e di apparecchiature idonee, se modificate, a creare una rete a banda larga per scopi militari, e anche di motori e componenti di aerei ed elicotteri.
I destinatari della misura cautelare firmata dal gip di Milano Ambrogio Moccia sono Reza Hashemizad, 53 anni, Seyedmohammadjavad Sadri Meher Sadri, 34 anni, Russo Craig Soroudi, 66 anni, Habib Thoidi Sabet 37 anni e residente a Fiesole (Firenze), tutti di origine iraniana, e Alberto Marchiori, 75 anni, residente a Padova. Inoltre c'è anche una donna, Shirin Shaki, 56 anni e anche lei di origine iraniana. L'italiano, secondo il capo di imputazione, avrebbe avuto un «ruolo di prestanome e delegato formale di Hashemi e Sadri Mehr», ritenuti, il primo il promotore e l'organizzatore dell' associazione, e l'altro il suo braccio destro, «coadiuvando questi ultimi nello svolgimento delle attività criminose».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino