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TREVISO - «Sono passati otto giorni dall'incidente che mi ha portato via mio figlio eppure la donna che lo ha investito non si è mai scusata: nemmeno una telefonata, nessuna parola di conforto». Sabato sarà il giorno dell'addio a Gianluca Marras, il 37enne di origine sarda falciato sulla pista ciclabile della Feltrina la mattina del 26 luglio scorso e morto in ospedale due giorni dopo. Il giovane lavorava come magazziniere alla Bartolini di Casale sul Sile. Abitava con le due sorelle in via Feltrina e lascia anche una figlia di 10 anni. Il funerale verrà celebrato alle 10.30 a Monigo, nella chiesa di Sant'Elena. In un ultimo gesto di generosità, i familiari hanno acconsentito all'espianto degli organi.
«NON LA PERDONEREMO»
Per papà Luigi e le sorelle Giulia e Tiziana sono giorni di dolore, solo in parte alleviato dalla vicinanza dai tanti parenti e amici di Gianluca e senza dubbio appesantito dal silenzio di chi era al volante dell'auto killer. La 59enne moldava residente a Treviso, non si è fatta viva con la famiglia del giovane ciclista deceduto. «Ci saremmo aspettati delle scuse - afferma papà Luigi - anche se non riusciremo mai a perdonarla.
L'INCIDENTE
Anche Gianluca quella mattina stava pedalando nella stessa direzione lungo la pista ciclabile che costeggia la carreggiata: «Era uscito presto per andare a prenotare l'esame di guida: aveva preso da poco il foglio rosa e aveva già comprato la macchina, una Opel Astra» - racconta la sorella Giulia. Alle 7.30, all'incrocio tra via Feltrina e via Zecchette un botto fa sussultare il quartiere. La vettura centra in pieno il ciclista e lo sbalza di sella. L'impatto è violentissimo. Il primo a prestare soccorso è un medico del Ca' Foncello, che inizia a praticare il massaggio cardiaco in attesa dei soccorsi. Nella staffetta per salvare la vita al 37enne si alternano i vigili del fuoco e da ultimo i medici del Suem ma il salvataggio purtroppo non basta: prolungherà soltanto di 48 ore l'agonia. Sabato, per l'ultimo saluto a Gianluca, anima generosa e gran lavoratore, sono attesi anche parenti e amici dalla Sardegna.
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Il Gazzettino