CORTINA - Oltre al danno la beffa per un motociclista che nel luglio del 2013 era finito contro un cervo, sulla strada sr 48 delle Dolomiti, verso il Falzarego. La sentenza del...
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«Erano le 11 del 27 luglio del 2013 - racconta - e stavo andando a passo Falzarego sulla mia moto. All’improvviso spuntano due cervi, nel tratto rettilineo al chilometro 113 e 300. Ho fatto in tempo a schivare il primo, ma il secondo mi prende la ruota, e in moto ho fatto un botto. Mi sono salvato perché avevo tutte le protezioni, ma ho riportato lesioni lunghe da guarire. Ritengo di essere vittima del sovrappopolamento di cervi, che c’era in quel periodo, come riportato dalla stampa e che era stata una scelta politica della Regione, Provincia e Veneto strade». Così chiama in causa gli enti e, tramite il suo avvocato Simona Ianese, inizia la guerra. Perde la prima battaglia. Il giudice nella sua sentenza ritiene che la presenza di segnale verticale che indicava animali vaganti «è misura da ritenersi sufficiente rispetto alla tutela degli utenti della strada». «Lì - sottolinea il motociclista - c’è il limite di 90 all’ora. Io andavo sotto i 40 e non sono riuscito a evitare l’impatto, come può uno che va a quella velocità fermarsi in caso di cervi?». E conclude: «La pronuncia del giudice avrebbe potuto quantomeno disporre una compensazione delle spese di lite tra le parti ipotizzando un concorso di colpa. Mi auguro che qualche esponente politico raccolga questa problematica e si arrivi a un fondo per compensare gli incidenti stradali procurati dalla selvaggina in assenza di conclamata colpa del conducente, come ritengo essere il mio caso. Anche in considerazione del grande afflusso turistico che, si spera, interesserà la Regione Veneto in occasione delle Olimpiadi». Il motociclista sta valutando di procedere con l’Appello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino