Invalida dopo un intervento di routine: denuncia tutti i medici

(foto di archivio)
AGORDINO - Denunciati tutti i medici che hanno avuto a che fare con quella paziente. Doppio filone in Tribunale per una presunta colpa medica che ha cambiato la vita di una donna...

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AGORDINO - Denunciati tutti i medici che hanno avuto a che fare con quella paziente. Doppio filone in Tribunale per una presunta colpa medica che ha cambiato la vita di una donna agordina, rimasta invalida dopo un'operazione di routine. In piedi, oltre alla causa civile, che si sta svolgendo in questi mesi in Tribunale a Belluno, c'è l'inchiesta penale con diversi indagati. Su questo filone però, al momento non si sa nulla: il fascicolo potrebbe anche andare verso l'archiviazione. Tutto inizia nel 2016 quando la donna viene ricoverata per un intervento di routine al San Martino. Ma durante la degenza non sarebbe stata applicata la profilassi antitrombotica. Un protocollo indispensabile  per prevenire la trombosi venosa profonda nei pazienti costretti a letto, dopo l'intervento chirurgico. Un protocollo che, secondo le regole mediche, deve essere sempre applicato. E, a maggior ragione questa volta, come sottolinea l'avvocato Cladio Todesco di Padova che segue la donna nella vicenda penale, visto che «c'erano diverse ragioni che aumentavano il rischio».


LA COLPALa profilassi però non ci sarebbe stata: così l'operazione andò bene sì, ma la donna qualche giorno dopo venne colpita da embolia polmonare. È dovuta ricorrere a una nuova operazione e al termine di un vero e proprio calvario ha riportato dei postumi invalidanti che le hanno cambiato la vita. A causa delle enormi difficoltà respiratorie non può più fare quanto faceva prima e ha un'invalidità permanente. «Si tratta di un danno importante valutato da un medico legale, prima di procedere alla domanda risarcitoria - spiega l'avvocato -. Non è stato puntato il dito espressamente contro nessuno, ma abbiamo delegato alla Procura la valutazione. Ora stiamo attendendo sviluppi».

LA CAUSA CIVILEMa se sul fronte penale al momento non ci sono novità ci sono invece sul fronte civile, dove la donna è difesa dall'avvocato Barbara Serraiotto (dello studio Todesco di Padova), e l'Usl si è affidata a un legale di fiducia per affrontare la causa civile. Prima di intraprendere qualsiasi azione la donna agordina ha tentato di trovare una soluzione stragiudiziale, ma non è stato possibile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino