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PORDENONE - «È stata affacciata una fuga di Paolo Marco Filippin dalle presunte vittime e comunque è stato dipinto come soggetto irreperibile. Non è così. Egli si è messo a completa disposizione del curatore fallimentare. Ed, inoltre, egli si è già confrontato con l'ipotesi elevata nei suoi confronti durante la fase successiva all'avviso relativo alla conclusione delle indagini preliminari rendendo la propria dichiarazione di assoluta estraneità all'oggetto di tale ipotesi». A parlare è il legale dell'uomo, l'avvocato Lorenzo Magnarelli. «Nel processo - spiega il legale - è rappresentato e difeso da me e ne è stato chiesto il relativo esame che sarà reso dallo stesso dopo che i testimoni indicati dal Pubblico Ministero e dalle Parti civili avranno reso le rispettive testimonianze. Filippin sta affrontando, quindi, da sempre, la vicenda processuale che lo riguarda mediante una difesa attiva e pienamente collaborativa per la corretta e pertinente ricostruzione dei fatti, nell'attesa serena della sentenza. Non si è mai sottratto a nulla. Di certo non ha mai accettato, ne' mai accetterà, l'attribuzione di vicende che non lo riguardano». Secondo il legale, infatti, le parole pronunciate fuori dall'aula da alcune persone che si sono dichiarate vittime di Fillipin non sarebbero pertinenti.
Il legale Magnarelli contesta le parole pronunciate fuori dall'aula
«Si è tralasciato di narrare - prosegue l'avvocato - ciò che si è verificato dentro l'aula, proprio durante l'udienza del processo a carico anche del Filippin.
Il Gazzettino