PORDENONE - A meno di un anno dalle elezioni comunali, la campagna elettorale riparte dai social e, come già avvenuto in passato, arrivano i colpi bassi. Nel mirino finisce...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA SOLIDARIETA
Solidarietà a Conficoni arriva innanzitutto da parte del circolo del Partito democratico di Pordenone: “Qualche malintenzionato ha creato nei giorni scorsi un profilo Facebook fake, anagrammando il nome e cognome di Nicola, con una foto profilo rubata e frasi offensive nei suoi confronti - rileva il vicesegretario Alessandro Genovesi -. Immediata e condivisibile la denuncia alla Polizia postale. Condanniamo fermamente il gesto e ci auguriamo che la campagna elettorale per le amministrative alle porte non acuisca il clima di odio presente nel nostro paese e già alimentato a tutti i livelli dalla destra”. Ma la decisione di presentare la denuncia fa discutere. Se l’iniziativa del consigliere raccoglie appunto diverse manifestazioni di solidarietà, non solamente dal suo schieramento politico, apre anche un dibattito sulle modalità del confronto politico sui social. Gli ultimi anni hanno visto infatti moltiplicarsi i gruppi di discussione sulla politica cittadina, diversamente schierati, così come i profili fake e la satira, talvolta anche pesante, fino a sconfinare in casi come questo in cui si è creato un profilo falso ma chiaramente riconducibile al consigliere e con l’utilizzo della sua immagine. E non è la prima volta che gli scontri social della politica pordenonese finiscono davanti al giudice. Il primo a ricorrere alle vie legali per le offese ricevute su Facebook era stato proprio il sindaco Alessandro Ciriani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino