Inseguimento a Feltre: sgancia il carrello-traino dell'auto pieno di refurtiva contro i carabinieri, arrestato

Tenta di bloccare i carabinieri sganciando il traino dell'auto: arrestato
FELTRE - Sconterà la pena lavorando F.D.Z., il 50enne feltrino che è finito nei guai per resistenza dopo la scorribanda con alcuni “complici”, al momento...

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FELTRE - Sconterà la pena lavorando F.D.Z., il 50enne feltrino che è finito nei guai per resistenza dopo la scorribanda con alcuni “complici”, al momento ignoti, nella notte tra giovedì e venerdì. L’uomo è stato processato ieri in Tribunale a Belluno per direttissima a seguito dell’arresto che era scattato una settimana fa. Il 50enne feltrino, assistito dall’avvocato Davide Fent di Feltre, doveva rispondere di resistenza a pubblico ufficiale: ha patteggiato 6 mesi di reclusione, convertiti, come previsto dalla nuova legge Cartabia, in 360 ore di lavori socialmente utili.

Ma il caso che è emerso in aula ha dell’inverosimile. Eppure è una vicenda accaduta veramente una settimana fa, in una frazione di Feltre: una sorta di guerra tra guardie e ladri. Quella notte tra giovedì e venerdì ci fu un lungo inseguimento tra le strade feltrine. I carabinieri infatti stavano tenendo sorvegliata quella vettura sospetta: all’interno oltre al 50enne feltrino altri due amici che erano seduti nei sedili anteriori. I sospetti dei carabinieri è che il trio fosse responsabile di un raid di furti e che il materiale che era contenuto nel carro-rimorchio agganciato alla vettura contenesse la refurtiva. All’interno c’erano mezzi agricoli, gasolio e altro. 

LA FUGA

Quando il trio non riesce a seminare i militari la vettura in fuga si ferma. I due componenti della banda seduti davanti, quello alla guida e quello lato passeggero, fuggono nei boschi. Il terzo, ovvero proprio il 50enne feltrino, tenta di fermare la pattuglia e procurarsi la fuga. Ma lo fa in una maniera goffa, che però avrebbe potuto avere gravissime conseguenze: sgancia il carrettino pieno di refurtiva e lo lascia andare contro la gazzella dei carabinieri che lo seguiva. Fortunatamente il veicolo si appoggia sulla vettura dei carabinieri e apporta danni minimi. Ma F.D.Z. non riesce ad evitare le manette: viene arrestato per resistenza e, come disposto dal pm di turno, messo ai domiciliari. Sabato mattina si è presentato in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto, che è stato confermato, ma la misura è stata sostituita dall’obbligo di dimora. Ieri il processo vero e proprio: F.D.Z. ha ammesso le proprie colpe e lavorerà per scontare la pena. Ma è solo l’inizio: l’inchiesta sui furti è ancora in corso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino